Allora, ieri ho scritto su FB che mi
sono specializzato a raccontare favole e, dall'alto del piedistallo
su cui mi ergo per dare spazio e visibilità a tutto il mio ego, vi
racconto come faccio.
No dai, avevo voglia di scrivere di
nuovo sul blog e mi è scappato questo.
Io, in realtà, sono più lettore che
non raccontatore di favole ma il recente step di crescita di Bianca e
Gaia mi ha portato a questa nuova sperimentazione.
Fino a poco tempo fa le piccole
andavano a letto in momenti distinti e quindi leggevamo a Bianca un
libro (mille in realtà, la piccola è un po' ossessiva nelle sue
passioni) e poi nanna e successivamente un libro della buonanotte per
Gaia, che andava a letto mezz'ora dopo.
Adesso vanno a letto assieme e, quando
sono nei loro lettini la luce non permette di leggere. Eccio quindi
che si inventa.
Le mie storie sono sempre partecipate,
cerco di coinvolgerle nella scelta dei dettagli e degli eventi, per
capire quando stanno partendo, quando la risposta alle mie domande è
sbiasciata e quando, infine, non c'è più risposta. Conosco le mie
piccole e le coinvolgo sulle cose che amano.
Un dettaglio importante è che nelle
storie che inventiamo ci sono eventi avversi che complicano
l'evolversi della storia ma non ci sono personaggi avversi. O almeno,
non ci sono streghe, fantasmi e simili. Al massimo dei pirati. Questo
perchè sono favole della buona notte e ancora le streghe e i
fantasmi sono un po' indigesti. Quindi ci sono temporali che rovinano
feste, pirati che rubano gioielli, parenti dispettosi, animali del
bosco che mangiano torte e altre complicazioni. Di solito però ci
sono eventi “negativi” e ancora nessun personaggio “negativo”.
Poi ci sono sempre le cose che a loro
piacciono: feste, giardini, fiori, torte e frutta, balletti,
principesse.
Ecco, una cosa che a loro piace molto è
quando dico “adesso occhi chiusi che vi racconto il giardino” e
gli chiedo di dirmi che colori hanno i fiori e le farfalle.
Ieri Gaia mi ha detto “babbo una
farfalla mi fa il solletico volando”.
Poi gli chiedo di raccontarmi come sono
vestite le principesse (Gaia pretende che nella storia ci siano
sempre due principesse di nome Gaia e Bianca e che prima o dopo si
festeggi); oppure che cosa mangeranno le principesse. E' incredibile
le risposte che mi danno. Anche Bianca, che è piccola, interagisce
un sacco, in genere puntualizzando le scelte di Gaia.
Ultimo dettaglio, le piccole si
addormentano sempre prima della fine ma io la favola la finisco
sempre. Questo perchè se capita che al risveglio mi chiedano “ma
poi la festa com'è finita?” (e capita) non è bello rispondere
“tutto bene”, voglio essere pronto, raccontare ogni cosa. Tanto
in tutto la favola dura 10 minuti, si può fare.
Ad ogni buon conto, andate piano quando
leggete, lentamente, leggete a voce medio bassa, date loro il tempo
di capire, coinvolgetele (sono piccole, saprete governare una storia
anche se all'improvviso appare un drago o un coccodrillo in mezzo ad
una festa da ballo), lasciate che loro immagino quello che voi
raccontate.
Bene, prestissimo i corsi sul come
raccontare favole, il primo modulo gratuito e poi € 500 a lezione.
Beh, probabilmente ci saranno molti
errori in quello che faccio ma il risultato è che le bimbe in dieci
minuti si addormentano, dormono serene e si riposano. Non ho altri
obiettivi con una favola della buonanotte.