A cosa serve la tecnologia?
Questo è uno di quei quesiti che mi viene da pormi mentre mi reco in macchina al lavoro .
Puntualmente mi intrippo in strani ragionamenti ma questa mattina sono venuto a capo del mio ragionamento.
Ormai diversi mesi fa in casa mia è comparso il Bimby, attrezzo della Vorwerk. Si tratta di un attrezzo multiuso da cucina. A differenza dei normali robot da cucina ha il vantaggio che è in grado di cucinare i cibi, non solo di prepararli.
Non voglio dilungarmi sul Bimby, non è questo lo scopo, ma mi serve per sintetizzare il mio ragionamento sulla tecnologia.
Il Bimby mi permette di avere i due macro vantaggi che un prodotto tecnologico mi dovrebbe mettere nelle condizioni di avere: mi fa fare cose che da solo non riuscirei a fare; mi fa risparmiare tempo.
Bimby mi ha permesso, anzi ha permesso a Giulia che è più capace di me, di preparare diversi piatti molto complessi, di deliziare genitori ed amici. Se sfoglio il libro delle ricette mi rendo conto che io stesso sarei in grado di preparare cose al di fuori della mia portata. Di fatto semplifica alcune cose complesse e ne rende possibili altre che non sarebbero possibili in una normale cucina domestica.
La seconda funzione che si esplicita è quella di Time Saving (adoro usare espressioni finto manageriali…): tu metti gli ingredienti, gli dici cosa fare e lui dopo il giusto tempo ti avvisa che è pronto. Non devi mescolare nulla, lo fa lui. Non devi prestare attenzione che qualcosa non si “attacchi” o che si bruci.
Quindi questa mattina sono arrivato alla conclusione che la tecnologia deve rendere possibili e facili cose non accessibili o complesse oppure deve permetterci di risparmiare tempo.
A mio avviso il secondo aspetto, il Time Saving (è più forte di me, lo scrivo pure maiuscolo…..), è l’aspetto più importante. Questo perché la mia quotidianità è ben diversa da quella di un fisico del CERN e quindi mi confronto con difficoltà che sono più relazionali che tecniche. Questo non significa che io non apprezzi anche l’opportunità di fare cose complesse in maniera semplice….però ho più a cuore il discorso del tempo.
Ecco, arrivato a questo punto, durante il mio viaggio in auto, mi son fatto un’altra domanda: cosa ne faccio del tempo che la tecnologia mi permette di risparmiare?
Ero all’altezza di Coccolia e ho pensato che se la mia auto mi portasse al lavoro da sola magari potrei schiacciare un pisolino. Poi ho pensato che sarebbe un peccato. Dovrei quanto meno leggere, se non avessi bisogno di guidare.
Da qui mi son reso conto come spesso la tecnologia mi faccia recuperare tempo per la mia pigrizia e come questo sia sbagliato. Se esiste la lavastoviglie che mi fa recuperare mezzora al giorno di lavaggio piatti (che Dio abbia in gloria chi ha inventato la lavastoviglie….) io devo poter sfruttare quel tempo in modo ottimale. Se il mio PC elabora per conto suo un’analisi che altrimenti io dovrei fare a mano in due ore, io devo poter recuperare quel tempo. Lavorando per noi, al posto nostro, la tecnologia ci offre la possibilità di essere in due attività contemporaneamente e dobbiamo sfruttare questa condizione. Quando il Bimby cucina la frittata (fra l’altro a vapore, ve la consiglio) Giulia ed io giochiamo con Gaia. Questo è spettacolare, questo è utile. Se il mio PC elabora per me un’attività e mi fa risparmiare tempo che io impiego sul divano allora è un peccato, uno spreco.
Quindi bisogna rimanere sempre concentrati e sapere che la tecnologia deve portare sempre almeno due vantaggi e che il nostro compito è sfruttarli.
Cosekeso?
Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.
Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"
ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili
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