Lo scorso venerdì mi son preso un pomeriggio di tempo per me.
Ho fatto assieme ad una persona alcune riflessioni sul mio sistema valoriale legato al lavoro e sono finito a parlare di dissonanza cognitiva.
Tornando verso casa e durante il week end di assenza cerebrale ho recuperato per bene il concetto di dissonanza cognitiva e, come mi capitò durante il corso di studi, ne sono rimasto molto colpito.
Dissonanza cognitiva è un’espressione che riporta agli studi di Festinger, un grande ella psicologia sociale. In buona sostanza dice che gli individui si trovano in una situazione di agio quando sono in condizione di consonanza cognitiva e quindi, in un certo senso, sono coerenti rispetto al loro mondo cognitivo ed al loro agito. Quindi i miei valori sono coerenti rispetto a quello che faccio.
Però quello che faccio lo faccio all’interno di un contesto, di un ambiente. Questo ambiente può aggiungere elementi ed input che determinano una mia incoerenza di comportamenti rispetto al mio agito. In questo caso mi trovo in una condizione di dissonanza cognitiva.
L’individuo quando è dissonante non gode e cerca di risolvere questo conflitto. Generalizzando, la dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi:
1. producendo un cambiamento nell'ambiente;
2. modificando il comportamento;
3. modificando il proprio mondo cognitivo (ovvero il sistema delle proprie rappresentazioni cognitive e delle loro relazioni funzionali interne).
L’esempio che Wikipedia riporta per esemplificare la DC è quello della favola della volpe e dell’uva. Dato che l’ambiente e le sue caratteristiche non le permettevano di raggiungere l’uva la volpe risolve la sua incoerenza disprezzandola.
E’ un esempio che regge anche se in realtà l’aspetto più interessante è quando la dissonanza si crea all’interno del sistema dei valori e non per una questione di possibilità legata ad un piacere.
Ora, il concetto mi pare abbastanza semplice ed immediato, nonostante il mio goffo tentativo di riassumerlo. La parte interessante, su cui mi sono a lungo soffermato durante il fine settimana (e di questo mi scuso con Giulia, quando avevo lo sguardo assente ed ebete stavo pensando a Festinger ed alla Dissonanza Cognitiva….sorry) è la risoluzione di questa situazione.
Cioè i meccanismi messi in atto per risolvere il conflitto.
Sono sostanzialmente tre, come già accennato e toccano i tre attori di questo meccanismo: ambiente, agito, mondo cognitivo.
La mi riflessione è andata su come un elemento esterno, volendo agire su una massa di persone, intervenga sull’ambiente o sui comportamenti per fare in modo che questi due aspetti siano coerenti con un sistema di valori noto, magari perché universalmente condiviso.
Cioè, se io vivo in una comunità dove si condividono certi valori e questi sono espliciti, chiunque voglia inserirsi dovrà essere coerente con questi e agire in coerenza con questi aspetti.
Cosa voglio dire? Non ne ho idea, ma due riflessioni le voglio aggiungere.
Anzitutto ci facciamo governare da chi vogliamo noi, se il conflitto coi nostri valori fosse così forte l’avremmo risolto. Temo purtroppo che nel caso della politica la dissonanza cognitiva non ci sia semplicemente perché i valori che sentiamo traditi da chi ci governa non sono in realtà così importanti.
Banalizzo. Se chi ci governa non rispetta le leggi noi siamo scandalizzati. Però poi andiamo a prendere il caffè e non ci facciamo fare lo scontrino. Questo, in qualche modo, è eludere una legge. Però il non rispettare la legge non ci crea alcun disagio, anzi se ci fermano senza scontrino ci incazziamo pure. Quindi in realtà non è così radicato questo valore o almeno è mitigato da un ambiente che lo tollera e il nostro comportamento è in altra direzione.
Santo cielo mi sto perdendo.
Riprendo il filo. La mia riflessione è quindi quella di voler sempre creare valori forti e di forzare sempre i nostri comportamenti in coerenza con questi, solo così facendo potremmo modificare l’ambiente in modo che ci segua.
Altro esempio.
Vi è mai capitato di buttare a terra una cartaccia o una cicca? Beh, a me è capitato.
Anche se ritengo di essere una persona attenta all’ambiente, raccolta differenziata, risparmio energetico, ecc ecc. Però sputare una cicca a terra non mi ha creato grandi problemi, in realtà. L’ambiente in cui l’ho fatto era particolarmente sporco e ho visto altri farlo, ecc ecc. anni fa, invece, mi sono trovato in un paesino svizzero, molto carino e molto pulito. Ho camminato con delle cartacce in tasca fino a quando non ho trovato un bidone. L’ambiente era molto più forte, i valori della comunità si esplicitavano chiaramente (qui non si sporca!) e il mio comportamento è stato più facilmente coerente con i miei deboli valori.
Cosa voglio dire? Ancora non ne ho idea. Magari che se abbiamo dei valori forti, se poggiamo su un sistema condiviso e forte allora il nostro ambiente sarà coerente, ci sarà più facile cambiare l’ambiente che non i nostri valori o i nostri comportamenti. Se invece svenderemo i nostri valori vedremo sempre molto più facile smettere di pensare che rubare è un reato piuttosto che difendere il nostro ambiente da comportamenti non coerenti, nostri e altrui.
Beh, a tratti ho snaturato il caro Festinger ma credo fortemente che è sui valori che non dobbiamo mollare perché possiamo condividerli e possiamo usarli come driver per la nostra società. Se lasciamo che si indeboliscano allora i nostri comportamenti e il nostro ambiente avranno il sopravvento.
Mi perdoneranno i colleghi Psicologi più seri di me per le forzature
Cosekeso?
Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.
Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"
ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili
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Su Wikipedia trovate un bel sunto del significato di Dissonanza Cognitiva.
RispondiEliminabello, da collega psicologa approvo le tue riflessioni.
RispondiEliminaGrazie, grazie mille collega.
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