Nel grande cambio di vita di cui ogni
tanto parlo rientra anche supportare l'attività di famiglia.
Quindi ogni tanto mi ritrovo
nell'ufficio di un supermercato a insegna NaturaSì. Per chi non lo
sapesse, NaturaSì è una catena di supermercati che commercializza
prodotti biologici.
Si avvicinano ai nostri negozi diverse
tipologie di persone ma chi ha problemi di allergie o intolleranze
sono ancora i maggiori.
Vi racconto un paio di storie che ho
visto direttamente.
Un pomeriggio entra in negozio una
giovane coppia, io sto girando per il supermercato per farmi
ispirare, non ricordo a che fini.
Comunque, l'impressione che mi faccio
(mi faccio sempre un'impressione) è che convivano da poco,
nonostante siano miei quasi coetanei. Lui è un giovane dentro,
indossa una Tshirt di quelle nere con sopra un grande logo dei
Metallica. Attira evidentemente la mia simpatia. Lei è più
bambolina, graziosa, saltella per il negozio con il cestino. Si vede
che lui è lì per sbaglio e che lei è ancora nella fase “il nido
è mio lo curo io”.
Sto nella zona dei succhi, lui gira a
vuoto mentre lei è decisa. Mi passa a fianco lui, per cortesia gli
dico “se ti serve una mano dillo” (magari ha la delega
all'acquisto di un prodotto e non lo trova). Lui distrattamente mi
risponde “oggi ho scoperto che soffro di celiachia”. Lo dice di
getto, come quando ci ripetiamo in testa una parola per ore e alla
fine ci esce dalla bocca. Lo guardo, allungo la mano e d'istinto gli
passo una birra. Una birra con la spiga barrata, per celiaci. Mi
guarda, guarda la birra, fissa la spiga, mi riguarda e sorride ebete.
Arriva lei, lui si gira e mostra la birra come fosse le coppa del
mondo e lei, con la sensibilità da carrarmato che hanno le donne
quando si sentono in missione “chissà com'è”, lui la guarda e
dice solo “E' birra” e sorride mentre la mette nel cestino.
Qualche tempo fa, invece, è entrato in
negozio un babbo di qualche anno più grande di me. Era assieme a sua
figlia. La piccola, max 7 anni, era disperata. Lui aveva gli occhi
che hanno i padri quando si sentono impotenti. Una delle ragazze si
avvicina per chiedere se hanno bisogno e il padre rivela che la
figlia non può più bere latte, che anche il grano le crea problemi
e una serie di intolleranze. Allora la ragazza indica i vari drink
vegetali, il latte di riso che c'è anche al cioccolato, le lacrime
si fermano. Poi trovano una crema spalmabile che non contiene latte
ma che sembra molto golosa, spunta un sorriso. Poi ci sono biscotti e
merendine di varie fatture, con cereali diversi, con uova o senza,
con latte o senza....adesso la bimba è concentrata, ha capito che
può scegliere e vuole stare attenta. Seguo la scena da una certa
distanza, adesso il babbo ha ripreso a respirare.
Si gira e incrociamo per un attimo lo
sguardo, manca poco che ci mettiamo a piangere entrambi.
La bimba e il babbo finiscono la spesa
e dall'ufficetto sento lei che dice “pensavo che non avrei più
potuto far merenda”.
Questo solo per condividere le emozioni
che quasi ogni giorno mi capita di testimoniare. Non sempre così
intense e non sempre così belle. Però le emozioni sono in tutte le
pieghe del mondo...e a me piacciono.
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