Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
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martedì 17 agosto 2010

Basta che ognuno faccia il proprio dovere

Pausa caffè.
Leggo affissa al muro del mio ufficio un frase di Falcone che sostanzialmente dice che per far funzionare le cose è necessario/sufficiente che ognuno faccia il proprio dovere.
Quanto è semplice ma vera questa frase.
Certo, fare il proprio dovere ha significati differenti, specialmente se confrontiamo quello che può avere in mente un uomo di Stato così votato al bene comune come Falcone e il senso del dovere di ognuno di noi.
Però credo che in questa frase la vera forza sia proprio la semplicità.
Ovvero, basta che ognuno faccia il proprio dovere.
Questa mattina mentre ero in moto ci pensavo, pensavo ai governi italiani degli ultimi 10/15 anni, da quando ho più o meno la capacità di seguire un po' delle vicende politiche.
Pensavo a Berlusconi e mi sono accorto che gli riconosco una colpa molto grande. Quella di non aver fatto il suo dovere, almeno non quanto avrebbe potuto.
La continuità politca di cui ha potuto godere lui è abbastanza straordinaria.
In questi ultimi 10/15 è stato l'unico che ha avuto veramente la possibilità di portare cambiamento in Italia e la sua colpa, a mio modesto parere, è di non averlo fatto fino in fondo.
Probabilmente ha fatto molto, ma non abbastanza. Credo che per sistemare uno stato disgraziato come il nostro possano e debbano bastare 4/5 anni, non di più, specialmente se si ha una mentalità aziendalistica molto spinta.
Credo che non sia necessario inventarsi nulla, basta cercare le eccellenze dove già ci sono, attorno a noi.
Mi è capitato di girare l'Europa e sono convinto che solo guardando ai paesi europei si possano trovare eccellenze da copiare ed errori da evitare. Credo che un po' più di apertura al cambiamento ci possa aiutare ma credo che se non si voglia cambiare sia poi difficile che succeda.
Purtroppo è da un po' che ho la sensazione che ogni attività politica, dai livelli più locali fino al governo dello Stato, abbia perso lungimiranza. Mi sembra che ogni decisione politica abbia una profondità temporale che non supera i 2/3 anni. Nessuno pensa oltre. Invece bisognerebbe pensare ad azioni strutturali che possano impattare anche fra 10/15/20anni. Il probelma è che fare un progetto con questa valenza temporale implica non prendersi gli applausi, significa iniziare qualcosa e non goderne i beneifici del successo. Questo è il reale problema.
Una volta i faraoni costruivano tombe magnificenti perchè rimanesse traccia del loro passaggio sulla terra, i re inalzavano palazzi che potessero parlare di loro. L'obiettivo dei nostri politici non riesce a guardare così lontano, non si riesce a pensare a soluzioni che diano frutti oltre al nostro passaggio.
Così ogni legge, ogni manovra, si deve concretizzare e deve scadere nel giro di un paio d'anni (quando dura a lungo) in modo che chi l'ha voluta possa goderne i vantaggi ed il successo.
Forse questo egoismo ci limita, ci spinge ad avere progetti ed idee limitate e non ci fa vedere soluzioni od idee che venagono da altri.
E tutto questo è un peccato.
La diversità è un'opportunità, come dicevo malamente ieri, se però la guardiamo e non la sfruttiamo è solo un peso.
Dovremmo smettere di pensare solo a cosa succederà domani e comicniare a chiedere ai nostri politici di dirci cosa hanno in mente per i nostri figli e nipoti, come pensano di dargli le basi scolastiche ed accademiche per governare l'Italia di domani, per curarci quando saremo vecchi, ecc ecc.
Ma ormai abbiamo imparato a pensare a noi stessi,a quello che succederà domani a dove saremo e che vantaggi avremo subito, non fra qualche anno.

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