In questi primi giorni di blog mi sono allenato a scrivere alcune cose, riprendendo spunti dal passato, concretizzando pensieri vaghi.
Ho finalmente deciso che talgio dare quello che scrivo.
Ho deciso di condividere le mie opinioni, le mie letture del mondo.
Riporto una storiella per partire.
Un giorno una madre disperata portò suo figlio da Gandhi e gli disse:
"Maestro, mio figlio mangia troppo zucchero, come posso afre, aiutatemi, ditegli che è sbagliato".
Gandhi rispose: "Torni fra quindici giorni".
Passati i giorni la madre ritornò con il figlio da Gandhi, che, guardando il ragazzo, disse: "Non mangiare così tanto zucchero".
la madre allora si rivolse al maestro e disse: "perchè non gliel'ha detto quindici giorni fa, quando ci siamo visti la prima volta?"
"Perchè quindici giorni fa anche io mangiavo troppo zucchero".
Bene, cosa vuole dire questa storia? Che prima di dare consigli dobbiamo avere la nostra coscienza a posto? Che per dare un consiglio prima dobbiamo averlo vissuto?
Chissà.
Ecco come la leggo io.
Oggigiorno ci sono "decinaia" di modi di comunicare e infernet facilita l'anonimato. Ognuno può trovarsi un ruolo ed un posto nuovo dietro ad un avatar, un nickname, un log, ecc ecc.
Esistono blog, forum, social network.
Ognuno di questi "luoghi del virtuale" è pieno di consigli, opinioni, letture.
E' quello che sto facendo esattamente io adesso.
Ecco secondo me questa storia vuole insegnarci che adesso che comunichiamo tutti di più non dobbiamo perdere l'occasione di mantenerci reali.
Internet ci rende astratti ed anonimi, anche diversi.
Però non ci può nascondere. Esiste una realtà, diverse chiavi di lettura sicuramente, ma una sola realtà e non dobbiamo lasciarci confondere da essa.
Quante volte prendiamo per buono quanto leggiamo da qualche parte solo perchè l'abbiamo letto? Capita anche a me, davanti a emerite sciocchezze metto in gioco la mai conoscenza, il mio sapere, solo perchè è scritto da qualche parte.
Ecco, in questo mio spazio troverete il mio pensiero e alcune volte anche i miei consigli.
Il mio manifesto programamtico sarà però sempre quello di invitarvi a verificare e sperimentare, siamo in un momento cruciale in cui dobbiamo mantenerci reali.
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