Eccomi nel mio nuovo ufficio, ricavato
dietro la cassa del supermercato. Fa un po' freddo ma per il resto
direi che sto bene.
Voglio ritornare sulla mia ultima
scelta di vita, ultima perchè ultima fatta, non che non ne farò
più.
Ho già detto che da un po' lavoro
tantissimo. Diciamo che dal 20 novembre circa ho cominciato a
lavorare almeno 10/12 ore al giorno con punte di 14/16. A dicembre ho
lavorato anche le domeniche, non ho fatto un giorno di ferie, mi sono
ammalato due giorni e mi sono “rotto” per altri tre giorni. Mi
sono “rotto” nel senso che una parte del mio inossidabile e
scultoreo fisico ha fatto crack, in questo caso però non ho mai
lasciato il mio compito.
Mi sono anche incazzato molto, ho
urlato, imprecato il giusto, sfogato tutto.
Insomma, se uno fa mente locale la
conclusione è semplice: si stava meglio prima, molto meglio prima.
Domenica 08/01/2012 |
Perchè allora sono meno stanco,
sorrido sempre, ho voglia di divertirmi e non mi mancano mai le forze
per fare qualcosa?
Me lo sono chiesto, specialmente alla
luce dell'ultima parte della domanda.
Ieri sera ero stanco morto, la giornata
era stata lunga, però prima di andarmi a letto ho “composto” una
colonna sonora con GarageBand (adesso capite il senso del “comporre”,
con GarageBand sono quasi un genio pure io) dedicandogli comunque
tempo e concentrazione, oltre che un minimo di creatività. Domenica
mattina ero impresentabile, mi è venuta voglia di un giro in moto e
sono andato e chi di voi è motociclista sa che andare in moto in
inverno comporta almeno mezzora di vestizione.
In altri tempi avrei passato entrambe
le cose, mi sarei andato a letto e avrei trovato un alibi per non
uscire in moto.
Invece l'ho fatto.
Stamattina ho capito il perchè.
Stamattina ho capito la differenza fra gestire e reggere.
Io appartengo alla categoria dei muli,
il mio limite fisico alla stanchezza è la morte, altrimenti non mi
fermo facilmente, in particolar modo se si parla di lavoro.
Quindi reggo molta fatica, molto carico
psicologico (chi ha la malasorte di condividere con me la casa sa
quanto carico psicologico mi è capitato di gestire), insomma sono
uno che ha poco ingegno ma schiena e spalle forti.
Quindi posso reggere la fatica. Però
la fatica costa e prima o poi la si paga. Ecco quindi che sono stato
indolente, pigro, svogliato.
Diverso invece quello che posso
gestire. Non si tratta di un discorso quantitativo ma qualitativo.
Qualitativamente se faccio qualcosa che
non solo reggo ma addirittura posso gestire allora il mio fisico può
stancarsi e periodicamente chiedere pegno ma io sarò comunque
pronto, comunque voglioso, comunque attivo, comunque ottimista.
Ovvio, per gestire intendo personalmente, non che necessariamente
posso fare qualcosa per ridurre l'impegno.
Ecco, adesso ho capito la differenza,
devo solo orientare la mia vita maggiormente verso quello che
gestisco rispetto a quello che reggo.
Direi che questa riflessione la collego
ancora al tema del talento. Il talento ha a che fare col gestire più
che col reggere.
io sono in una fase di super lavoro, stressante dal punto di vista psicologico più che fisico. Quindi impossibile, almeno al momento, da gestire. Lo sto reggendo. Siccome la differenza che hai fatto la capisco e la condivido, ti confermo che, al contrario di te, io non vedo l'ora di oziare sul divano, nel dolce far nulla. Spero arrivi presto la fase del gestire...
RispondiEliminaTieni duro Turista, si può anche reggere, per un periodo. Però poi il fisico ne risente ed è giusto trovare quello che si riesce a gestire. Comunque puoi sempre rinfrancarti facendo o pensando viaggi...io credo che i viaggi che proponi potrei gestirli tutti, senza problemi. Le mie finanze però non li reggono.....
Eliminae neanche le mie finanze li reggono, altrimenti sarei sempre in viaggio :D Ma sognare non costa nulla, no?
Elimina