Io ho molta stima di mia figlia. Anche
se adesso ha 15 mesi mi sembra faccia già cose incredibili.
Bene, questa è la premessa alla
premessa.
La vera premessa è questa. L'altra
mattina mi trovavo in bagno a prepararmi per il lavoro quando sento
delle urla stridule dal soggiorno. Gaia era con Giulia e quindi non
mi sono preoccupato di intervenire, non sentendo Giulia invocare il
mio intervento.
Quando ho finito e sono arrivato in
soggiorno ho trovato Gaia con le mani giunte, tipo preghiera,
incantata a guardare i Teletubbies e Giulia che mi guardava con la
faccia a punto interrogativo.
“Urlava per quei cosi?” ho chiesto.
La risposta è stata sì.
Vi garantisco che non c'è nulla che
attiri maggiormente la sua attenzione che Tinky Winky, Dipsy,
Laa-Laa, e Po.
Allora mi sono
incuriosito e ho provato a guardare per qualche minuto, in occasioni
diverse i quattro pupazzoni inglesi. Niente, non li capisco, non mi
attirano. E dire che altri cartoni animati, anche da piccolini,
attirano la mia attenzione.
Qual è
il succo (o qual'è il succo, visto che adesso è figo sbagliare
l'apostrofo)?
Ovviamente
sono andato a studiarmi i Teletubbies. Ritmo lento, movimenti lenti,
poche parole e ripetute, contesto senza troppi stimoli, attenzione
visiva centrata sui pupazzoni che hanno fisicità confortevoli e che
creano empatia coi piccoli (pare che abbiano anche loro il
pannolino), personaggi distinguibili ma simili, frasi ripetute,
immagini ripetute, giochi, risate, affetto.
E'
chiaro adesso?
E'
creato per i bambini, non per gli adulti. Non può piacere ad un
adulto perché non è pensato per un adulto.
Gaia che mi convince della bellezza di Dipsy |
Fine
della premessa.
Veniamo
al succo del mio post. L'altruismo. Credo di averne già parlato in
un altro post ma sono pigro e non etichetto, quindi non me lo
ritrovo.
L'altruismo
è una virtù (lo è?!) che abbiamo perso e, quando la ritroviamo, si
tratta di dare qualcosa di nostro a qualcuno. Possiamo dare tempo,
risorse, cibo, attenzione, affetto. Qualunque “moto verso luogo”
che parta da noi e vada verso gli altri è altruismo.
Bene,
guardando i Teletubbies (e qui emerge il genio che mi
contraddistingue) ho capito che l'altruismo non è dare ma è
lasciare che altri prendano. Non è dare il mio tempo che mi rende
altruista, è lasciare che gli altri lo prendano. Ok, non è del
tutto vero, almeno non con il tempo (che alla soglia dei 34 mi rendo
conto essere risorsa incredibile), però tutte le nostre azioni di
altruismo dovrebbero prevedere una fase di attenzione verso i bisogni
di chi riceve i o il nostro gesto.
Così
come i Teletubbies sono studiati per i bambini non sono esigenze dei
grandi trasferiti sui bambini, non insegnano a contare, leggere,
distinguere le forme o altri obiettivi di sviluppo cognitivo che ogni
adulto riversa con impazienza sulla propria progenie. Sono qualcosa
nato per i bambini e come tale li diverte, attira la loro attenzione,
li svaga, li calma.
La
prossima volta che vogliamo essere altruisti facciamo come Andrew
Davemport lo psicologo che ha studiato i bambini prima di stabilire i
canoni dei Teletutbbies.
Io
credo che il momento storico nel quale siamo e, ahimè, stiamo
entrando richieda molta sensibilità sociale e che tale sensibilità
passi anche attraverso i Teletubbies
o
meglio, l'ascolto degli altri. Continuare ad isolarci ci porterà
solo ad essere isole.
Voi miei amici teletubbies confetto Giulia del Lissone
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