Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

martedì 21 febbraio 2012

Gaia e i segreti svelati alla sorella


Di nuovo sul divano, di nuovo avvolto dal nulla tipico del mio riposo serale. In realtà sono assorto a guardare Gaia.
Ad un certo punto si volta verso di me e mi inchioda con lo sguardo.
“Babba, ho pensato ad una cosa per la piccolina”.
N: “Immagino qualcosa di bello”, da qualche tempo faccio caso a come si comporta con i suoi bambolotti e non sempre è cortese.
G: “Allora, cosa ti credi. Certo, ho pensato ad una cosa. Ho pensato che voglio insegnarle che non è vero che l'importante nella vita non è partecipare”
N: “Non è neppure vincere, tesoro mio”, la interrompo convinto di poterle finalmente dare una lezione di vita, già pregusto il suo hai ragione babba, grazie.
G: “Certo, l'importante non è vincere, è ritirare il premio.”
N: “Ah... questa me la devi spiegare”.
G: “Certo. Dunque, tempo fa ho letto quella roba dell'importante non è vincere ma partecipare. Lì per lì mi è sembrata sensata. Poi però tutti commentavano che non è un dramma perdere una finale, per esempio, perché l'importante è partecipare. Secondo me questa seconda parte è sottovalutata. Il tizio che l'ha detta”
N: “Pierre de Cubertin”, grazie iPad che mi hai permesso di anticipare mia figlia e di scriverlo bene.
G: “Dicevo, il tipo che l'ha detto, quando l'ha detto, parlava delle Olimpiadi. E per forza l'importante è partecipare, arrivare alle Olimpiadi è già aver vinto, hai già ritirato il premio. Io non voglio che la piccolina cresca convinta che basti iscriversi alla vita per essere felici. No, serve ritirare il premio, serve arrivare in cima. Non basta essere nati, non basta partecipare. Ci devi arrivare, a partecipare”.
N: “Mi piace, hai ragione. Però non tutti possono ritirare il premio. Rischi che poi ci resti male”.
G: “Quello che intendi tu no, però io posso insegnarle a darsi dei traguardi, posso insegnarle ad essere superiore alle corse degli altri e a correre solo contro sé stessa. Posso insegnarle a darsi un obiettivo e a ritirare il premio. Non importa cosa faranno gli altri, lei potrà vincere sempre.”
N: “Beh, così è troppo facile, uno si assegna un obiettivo lo centra e poi si complimenta da solo”.
G: “E' per questo che le insegnerò a darsi gli obiettivi. Le insegnerò a cercare di migliorarsi sempre. Fidati, sarà sempre meglio che insegnarle che l'importante è esserci. Le insegnerò che l'importante è esserci se significa qualcosa, se arriverà alla finale delle sfide della sua vita allora l'importante sarà esserci. Voglio che impari che perdere è una lezione e non che perdere non è nulla perchè tanto partecipa e quindi vincono tutti. Dovrà migliorarsi, dovrà godersi ogni premio che ritira e dovrà godere ancora di più per ogni fallimento perchè le permetterà di alzare l'asticella la volta successiva. Fidati, farò di lei una bimba eccezionale”.
N: “Un po' mi spaventi, ma vorrei avere la capacità di trasmetterti le stesse cose, la stessa passione per la vita”.
G: “Grazie mille, non sei per niente male come babba.”

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