Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

lunedì 28 maggio 2012

Futuri padri, ecco un paio di cose che potrebbero servirvi.

Dunque dunque, un piccolo e breve post di utilità sociale.
Ormai la mia bimba più piccola ha due mesi, abbiamo trovato un certo ritmo e quindi mi sento di raccontare un po' la mia esperienza, specialmente perchè sia per gaia che per Bianca alcuni momenti sono classici.
Quindi, voi che siete in procinto di diventare babbi, ecco la mia esperienza, ecco cosa vi aspetta.
padre stanco
I primi due o tre giorni sono uno spettacolo. Mamma e figlia sono tornate a casa, voi siete forti delle due o tre notti che avete passato in solitudine.....anzi, un passo in dietro.
E' nata la vostra erede o il vostro erede. Prima cosa importante da sapere.
Avrete due o tre notti da passare a casa da soli, la vostra compagna con l'erede in ospedale, tutto sotto controllo, tutto sorvegliato. La tentazione di andare a passare notti di follie è tanta ma sappiate questo. Quando l'erede crescerà ci saranno occasioni di baldoria ma dal momento che la creatura tornerà a casa il vostro sonno non sarà più lo stesso. Mai più. Almeno fino al compimento dei trent'anni della piccola o del piccolo.
Bene, torniamo ai primi giorni. Tutto vi sembrerà perfetto, la bestiolina dorme beata tutto il tempo e svegliarvi per aiutare il vostro unico amore ad allattare non è così male. Arrivate pure a pensare che gli altri abbiano esagerato, che ci sia una sorta di patto fra neo genitori per non rivelare che la paternità è una passeggiata. Balle. Nessuno vi ha mai detto che la creatura ci mette un po' a rendersi conto che se rompe le balle qualcuno reagisce. Dentro la pancia doveva arrangiarsi, non c'era nessuno che correva ad aiutarla. Non appena realizza che se si sente sporca qualcuno provvede i ritmi cambiano. Passati i primi giorni, o meglio le prima notti, non farete altro che chiedervi perché tutto è cambiato, perché non è più come prima. Questo è l'errore principe e queste che state leggendo sono le uniche righe serie di tutto il post: la vostra creatura cambia alla velocità della luce, voi non avete fatto nulla, solo che oggi lei è diversa da ieri e domani cambierà ancora. Non colpevolizzatevi, non cercate i vostri errori, cercate solo di ascoltare la vostra piccola.
padre stremato
Passata questa prima fase di delirio vi troverete nella fase “uova sul ghiaccio unto”. La creatura, che di giorno è misteriosamente angelica, di notte si anima. Voi ormai siete stanchi, pentiti di non aver dormito quelle famose tre notti invece di rivedere la finale di Champions di pelota basca per la trentesima volta con birra e patatine fino alle tre di notte. Lei invece vi guarda e contorce le labbra minacciando urla e pianti. Ecco altre righe serie: se il vostro angelo si rilassa standovi in braccio mandate a cagare tutti quei professori che vi dicono che se lo tenete in braccio lo viziate. E' vostro figlio, cosa l'avete fatto a fare se non potete tenerlo in braccio. Mica sono una zebra che devo insegnarli a scappare.
Nel primo periodo l'unica vostra preoccupazione, oltre alle funzioni vitali, sia che sia sereno. Non importa come, fatelo stare sereno. Un bimbo sereno dorme. E il saggio dice “non esistono genitori bravi o cattivi, esistono genitori che la notte dormono e genitori che la notte non dormono”.
Ok, mettiamo che siate stati bravi, vi stendete nel letto con la creatura che respira armoniosamente nell'altra stanza (non cedete, non fatela dormire da voi, fare 10 passi in più per un mese vale la pena. Anzi, fate come vi pare, purchè sia serena la creatura). A questo punto capite cosa significa che i genitori dormono con un occhio aperto. Il vostro riposo non sarà mai più lo stesso, percepirete i pensieri di vostro figlio, sentirete il suo battito cardiaco a tre stanze di distanza. E questo sarà così fino a quando non sarete nonni. Non accumulate stanchezza, cercate di trovare un nuovo equilibrio. Non importa se il piccolo dormirà dai nonni fra pochi mesi o altro, il sonno da genitori non è uguale al sonno da figli. Però imparerete a farvelo bastare, ve lo dico con certezza.
Concludo con un paio di riflessioni.
La prima, io ho avuto culo, ho due figlie eccezionali ed una moglie mostruosa per affetto e gestione dello stress da urla e da pianti.
La seconda, non vergognatevi mai di pensare che vostro figlio è uno stronzo. Già, capita. Non sentitevi bestie. Certo, se cominciate a pensare che dentro il forno forse riposerebbe meglio preoccupatevi. Però vi dico, io ho due figlie che le vostre non saranno mai così brave eppure l'ho pensato, ho pensato di non poterne più. Cosa mi ha aiutato? Quando nel cuore della notte le mie bimbe piangono e non hanno tregua e io sono stanco e Giulia è stanca io mi siedo, le prendo in braccio gli dico che sono stronze e malefiche, poi le guardo, le fisso e il resto lo fa essere padre. Quando vi fanno incazzare, quando vi strappano il cuore dal petto con il loro pianto, quando vi sfiniscono, quando vi sentite che vi tolgono l'anima voi non smettete mai di guardarle. Non mollate mai, io so che vi sentirete delle bestie e non ammetterete mai questa debolezza. Vi rivelo un segreto: tutti i genitori del mondo sono stati in quella situazione, a tutti è capitato un momento in cui non ce n'era più, in cui l'anima si svuota. Ma nessuno lo ammette mai. Non abbiate paura, è normale non sopportare i vostri figli. Sono la cosa che più amate al mondo, è normale che siano la cosa che più vi può toccare.
padre innamorato

Detto questo, il periodo peggiore sono i primi tre mesi, solo nei primi tre mesi penserete di non farcela. Passati i tre mesi sarà ogni giorno più facile, più divertente, più coinvolgente.
Ogni sera, quando tutto è calmo e vado a letto sono triste perchè un altro giorno con le mie bimbe è andato e non torna più in dietro. Invece vorrei mille giorni per ogni giorno.

venerdì 25 maggio 2012

Un terreno fertile per usicre dalla crisi.


Sono momenti molto difficili, leggere il giornale in questi giorni o altro canale informativo è deprimente.
Non c'è futuro, non solo i problemi di oggi sono tanti e complessi, quelli di domani saranno peggio.
La morsa che ci stritola ogni giorno si stringe un po' di più.
Qualcuno non ce la fa, purtroppo ci è stata tolta la speranza che domani possa passare. Sappiamo che domani non passerà, che sarà ancora un po' peggio e non sappiamo come sarà quando tutto sarà finito.
Non è come curarsi un'influenza, che dopo il male si torna come prima, è come curarsi un brutto male che ci cambierà.
Cosa si può fare? Io credo che la cosa peggiore sia aspettare che succeda qualcosa. In questo momento siamo tutti in apnea, aspettiamo che qualcuno faccia un sorriso, ci mostri la strada percorsa e ci dica che davanti a noi ne abbiamo meno ed è più facile.
Nel frattempo non dobbiamo aspettare lungo la strada, dobbiamo comminare.
Solo che camminare è più difficile se non sai per quanto e se non sai quanto sarà dura, viene più semplice fermarsi, risparmiare le forze nell'attesa che ci dicano quanto manca e quanto sarà dura.
Solo che, se non ci muoviamo, questo qualcuno non arriverà mai e non ci troverà mai.
Allora cosa fare? L'ho già fatta questa domanda. Oggi parlavo con una persona che mi ha detto che questo non è il momento per scegliere le piante, è il momento per curare il terreno.
Non è il momento per scegliere i peschi migliori, già fioriti, pronti a darci frutta a volontà. Non ci sono fiori, non ci sono gemme, non ci sono alberi abbastanza forti. E se ci sono c'è il rischio che siano stanchi. E' il momento di non aver fretta, di scegliere solo il terreno, quello più fertile, quello pronto ad essere lavorato,quello dove qualcosa potrebbe attecchire. Non ci sono più piante da potare, da curare, da sfruttare, da spremere. E' andato tutto perso e chi continua a cercare piante da cui raccogliere frutti non le troverà, butterà soltanto via le sue energie.
Invece, chi saprà scegliere il terreno giusto, mettendoci passione e pazienza, allora forse, vedrà i frutti. Non è sicuro che ci saranno frutti, anzi, è molto difficile.
Però le uniche scelte che si possono fare adesso, le uniche valutazioni che si possono fare sono sul terreno. Guardiamo bene su cosa investiamo, curiamolo, seguiamolo.
E' più difficile, richiede più pazienza, più investimenti e più capacità. Non si può curare la campagna senza queste cose. Però non ci sono alternative. Qualunque scelte fate in questi tempi fatela scegliendo il terreno migliore su cui far attecchire i vostri sogni. Non illudetevi che ci siano strade più semplici, bisogna partire individuando il nostro sogno, ripulendo il terreno da erbacce e sassi, vangarlo, curarlo, seguirlo per anni con cura senza sapere cosa succederà e poi, finalmente, vedere sorgere la nostra pianta. Fate in modo che il terreno sia quello giusto per la pianta dei vostri sogni, in questo momento non si può sbagliare e non si può tornare indietro.

giovedì 3 maggio 2012

Basta rivoluzioni. Anzi, me ho in mente una

La nostra classe politica fa abbastanza schifo. La corruzione imperante è uno degli aspetti che tiene lontane da noi economie straniere e questo parte dai vertici. Come si dice, il pesce puzza dalla testa. Anche in passato abbiamo avuto classi politiche corrotte, manipulite ne ha evidenziati i traffici. Però il tempo è galantuomo e adesso quei politici mi sembrano comunque di uno spessore superiore agli attuali. Navigando i diversi social network sui quali perdo tempo sento invocare rivoluzioni da più parti. Non credo sia la soluzione, per due motivi.
foto del rivoluzionario

Per fare la rivoluzione servono palle e serve pensare che qualcuno abbia ragione e a noi manca questo requisito. La rivoluzione è un' "arma" che ormai non appartiene più alla nostra cultura, troppo anestetizzata sul proprio ego. Io vedo decinaia di "mi piace" sui post che parlano di rivoluzione ma questi mi piace sanno molto di "caspita, se andate vi appoggio, sono con voi. Certo me ne resto a casa a proteggere il mio orticello, ma col pensiero sono con voi. Giuro". Allora cosa fare? Non ne ho idea. Però basta parlare di rivoluzione, serve solo a far guadagnare tempo a chi sta cercando di capire da dove potrebbero sfilargli la sedia. Lasciamo perdere proclami di unità, non siamo un popolo unito e non lo saremo mai. Continuiamo ad essere egoisti, a cercare sempre e solo il nostro tornaconto. Continuiamo a spiare i nostri vicini annotandoci le loro disgrazie. Viviamo pensando solo a noi, fregandocene di chi non abita con noi, anche se si tratta dei nostri nonni. Non sforziamoci di essere quello che non siamo. Non vestiamoci di buonismo e di altruismo. Gli altri ci schifano, ormai tutto quello che non siamo noi è una minaccia. Continuiamo così. Però facciamolo con una sola, piccola modifica. Proviamo ad amare noi stessi e a fottere gli altri però rispettando le regole. Solo questo. Cerchiamo di primeggiare a scapito di chiunque ma rispettiamo le regole. Fra non molto, anche solo dieci anni, credo che saremo in un posto diverso. Non fingiamo altruismo ma stiamo dentro le regole. È l'unica vera rivoluzione accettabile, l'unica strada che possiamo realmente percorrere. Sono convinto che una persona egoista e che vuole solo la propria felicità che rispetta le regole sia poi in grado di pretenderne il rispetto anche da altri.