Allora, per questo post ci vuole un
minimo di introduzione.
L'idea nasce dal video allegato.
Nel video c'è un signore seduto a
terra che gioca coi suoi figli. Il signore si chiama Tim Duncan ed è
un giocatore di basket americano. E' uno dei grandi, uno di quelli
che si fanno ricordare. Ha 37 anni, è a fine carriera. Durante la
sua carriera ha vinto molto e, in questi giorni, si gioca la finale
di campionato, per aggiungere un altro titolo al suo palmares.
Il video è stato girato durante
l'intervallo di gara 5. La finale si gioca al meglio delle 7 partite,
chi ne vince 4 è campione. Si arriva a gara 5 sul punteggio di 2
pari.
Ecco questo per inquadrare.
Una delle stelle del basket
professionistico americano, durante una partita decisiva della serie
finale, durante l'intervallo trova tempo di giocare e ridere coi
figli. Mi risulta che lo faccia sempre che dedichi parte del riposo a
giocare coi figli ogni partita che gioca in casa.
Premesso questo sono tornato a pensare
al mio ruolo di genitore. Come molti dei miei coetanei sono figlio di
genitori che hanno cavalcato gli anni ottanta, di quei genitori che
lavoravano in un momento in cui si guadagnava e che lo facevano per
noi. I nostri genitori hanno costruito il nostro futuro lavorando
come somari, facendo salti mortali per il nostro bene. Andavano al
lavoro la mattina e tornavano la sera perchè c'era la possibilità
di costruire il futuro e noi gli siamo stati e gli saremo sempre
riconoscenti. Ho visto i miei genitori fare sacrifici assurdi, ci
sono stati periodi della mia vita in cui sono stato anche tre giorni
senza vedere mio babbo anche se vivevamo a casa assieme perchè lui
usciva troppo presto e tornava troppo tardi. Era il periodo in cui si
facevano tutte queste cose per il nostro bene, per poterci mettere
nelle condizioni di vivere bene.
Perchè a noi non dovevano mancare le
opportunità. E non mi sono mancate, ho avuto tutto quello che volevo
e i miei genitori hanno costruito per me un futuro splendido.
Ho pensato a lungo a questo, ho
riflettuto molto. Appena è nata Gaia ho avuto una prima folgorazione
(cui poi, grazie al cielo, ne è seguita un'altra) e mi ero dato un
obiettivo di carriera molto ambizioso per poter assicurare il meglio
per Gaia. Mi ero imposto di lavorare come un matto, di fare carriera
per garantirle un futuro. Qualcuno che mi ama l'ha fatto con me ed io
ero pronto a farlo per lei. Ero pronto a rispondere a mail a
blackberry ad orari assurdi, a vedere evolvere il mio biglietto da
visita, ad inacidirmi per ottenere titoli, ruoli e compensi.
Poi è nata Bianca e sono stato
folgorato una seconda volta. Non bastava. Non era sufficiente fare
quello che i miei genitori hanno fatto per me. Io dovevo lavorare per
costruire loro un futuro ma dovevo esserci per dare loro un presente.
Io devo essere come Tim che nel momento professionale più importante
della sua vita si ferma per giocare coi figli. Fra 10 anni i figli si
ricorderanno i trionfi, si ricorderanno che il loro babbo ha fatto
tanto per loro e gli ha costruito il futuro....però in questo
momento loro non sono “fra dieci anni”, sono adesso. E adesso si
divertono a giocare con il loro babbo.
Ecco, grazie Tim perchè attraverso 20
secondi di video ho capito molto. Non basta più costruire un futuro
per le mie figlie, devo esserci anche per il presente-
porca miseria,
RispondiEliminasei un grade!!!! in dialetto chioggiotto:
TI MA COPAO
Grazie mille, sapessi il chioggiotto ti ringrazierei in dialetto...ahahaha
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