Una nota veloce, privata. Per ricordare sempre.
Il 18/10/1937 due fratelli, Biagio e Arturo escono assieme ad un amico da un cinema. Siamo a Bellaria - Igea Marina.
Decidono di prendere il mare per andare a pesca, per anticipare gli altri pescatori nel calare le reti.
Salgono sul loro trabaccolo, la Maria B e prendono il mare.
Il tempo non è dei migliori, c'è vento e ci sono anche onde fastidiose.
Ad un certo punto le vele si svuotano e afflosciano. È la rinomata calma prima della tempesta.
Subito dopo due venti opposti si scontrano con violenza, i tre marinai capiscono che non porterà nulla di buono. I due venti generano una tromba marina ingestibile per i tre. Un'altra inbarcazione non distante da loro assiste alla scena impotente.
Intanto dalla terra una signora scruta con il suo cannocchiale il mare verso Sud e vede una barca, senza riconoscerne le vele. Guarda poi a Nord e non vede nulla. Torna a guardare verso Sud ma non troverà più la barca.
Nell'arco di un attimo è sparita, inghiottita dal mare.
Dopo pochi giorni il mare restituirà una testa avvolta in una vela, un cranio senza un molare.
È il cranio di uno dei due fratelli, di Arturo, riconosciuto proprio da quel molare mancante.
La signora che scrutava il mare era la madre di Arturo e di Biagio e la nonna di mia nonna.
Per lungo tempo, dopo la disgrazia, ha continuato ad urlare verso il mare il nome dei due figli sperando di vederli tornare.
I tre ragazzi avevano 16, 27 e 33 anni.
Biagio, il più grande, era il mio bisnonno.
La mia nonna allora aveva 8 anni, la più grande di tre sorelle.
Ricevette una somma vincolata da un'assicurazione, tale Previdentia. Al compimento dei 21 anni avrebbe dovuto ritirarla.
Non lo fece, se ne dimenticò.
Ringrazio mia nonna di avermi raccontato questa sua storia e di avermi dato il libro dove recuperare tutte le informazioni.
Ogni famiglia ha diversi racconti e leggende che non devono essere dimenticate.
Un grazie a tutti coloro che fanno lo sforzo di conservarle.
Nessun commento:
Posta un commento