Eccomi qua, Giulia fuori e io solo con la nanetta. Un po’ mi inquieta, mi fissa da un po’ con fare interrogativo. Da qualche tempo quando fa la faccia tenera e gli occhi dolci lo fa per attrarmi verso di lei e strapparmi repentinamente gli occhiali. Eccola, mi fa di nuovo quello sguardo, io so di non dovermi avvicinare ma lei è incantevole (mi incanta) e irresistibile (non posso resisterle), mi avvicino e lei si aggrappa alla barba. Un’idea nuova. Non guarda me, guarda la mia barba fra le sue mani e poi mi fa: “Mi spieghi bene il rasoio di Occam?”
N: “Come scusa?”
G: “Sì, ho capito che c’entra con la semplicità, con il non complicare ciò che funziona ma vorrei più dettagli”;
N: “Guarda, hai già detto due cose che mi fan capire che ne sai più di me. Ma come ti è venuto in mente?”;
G: “Ah, ti stavo fissando e contemporaneamente pensavo a delle cose che devo fare che mi danno da pensare, così, per associazione di idee, ho visto la tua barba lunga e ho pensato: rasoio!”
N: “Ohi, quali sono le cose che ti danno dei pensieri?”;
G: “Nulla di cui impensierirsi, sai mi stanno venendo fuori i dentini, ho sempre dei nuovi sapori da mangiare la sera, voglio cercare di stare sveglia di giorno perché giocare è bellissimo e le nonne e la mamma sono troppo divertenti, cose così”.
N: “Immagino che per te siano comunque questioni grandi, che tu abbia di che pensare”;
G: “In realtà sono partita anche io così, sai comunque sono tante cose, io voglio essere felice, mi piace ridere e sorridere. Poi l’altro giorno mi sono trovata da sola e mi è venuto in mente il Rasoio di Occam e mi son detta: Gaia, pensa semplice, trova soluzioni semplici”;
N: “Eh, sembra facile ma non lo è. Sai, ci sono problemi con molte variabili, molte cose da tenere sotto controllo.”;
G: “Proprio per questo volevo approfondire il discorso sul caro Occam perché secondo me non c’è solo l’aspetto che la soluzione più semplice è anche quella migliore, c’è anche il fatto di non moltiplicare gli elementi, non creare noi della complessità”;
N: “Mi ripeto ma non è così facile da controllare, ci sono mille elementi da considerare, la natura, il contesto, sono pieni di complicazioni”;
G: “Ok, lo ammetto ma se interpeto bene il concetto del Rasoio, Occam non dice che non ci sono complessità, dice di non aggiungerle. Cioè, è come quando ci diciamo di far parte della soluzione e non del problema. Non sempre è facile semplificare ma sempre è possibile complicare. Ecco io per affrontare i miei problemi ho deciso che non voglio complicare, mi pare un buon inizio”;
N: “Bisogna che vada a ripescarmi Occam, la tua lettura della cosa mi pare niente male”;
G: “Grazie, adesso però meglio se dormo un po’, passami Cico che mi concilia il sonno.”;
N: “Sognidoro piccolina mia”;
G: “Grazie, non ti tagliare la barba, mi devo aggrappare quando voglio sentirmi sicura.”
Dedicato a chi si chiede perché ho la barba lunga, se ancora non riuscite a capirlo non potrò mai pensare di spiegarvelo.
N: “Come scusa?”
G: “Sì, ho capito che c’entra con la semplicità, con il non complicare ciò che funziona ma vorrei più dettagli”;
N: “Guarda, hai già detto due cose che mi fan capire che ne sai più di me. Ma come ti è venuto in mente?”;
G: “Ah, ti stavo fissando e contemporaneamente pensavo a delle cose che devo fare che mi danno da pensare, così, per associazione di idee, ho visto la tua barba lunga e ho pensato: rasoio!”
N: “Ohi, quali sono le cose che ti danno dei pensieri?”;
G: “Nulla di cui impensierirsi, sai mi stanno venendo fuori i dentini, ho sempre dei nuovi sapori da mangiare la sera, voglio cercare di stare sveglia di giorno perché giocare è bellissimo e le nonne e la mamma sono troppo divertenti, cose così”.
N: “Immagino che per te siano comunque questioni grandi, che tu abbia di che pensare”;
G: “In realtà sono partita anche io così, sai comunque sono tante cose, io voglio essere felice, mi piace ridere e sorridere. Poi l’altro giorno mi sono trovata da sola e mi è venuto in mente il Rasoio di Occam e mi son detta: Gaia, pensa semplice, trova soluzioni semplici”;
N: “Eh, sembra facile ma non lo è. Sai, ci sono problemi con molte variabili, molte cose da tenere sotto controllo.”;
G: “Proprio per questo volevo approfondire il discorso sul caro Occam perché secondo me non c’è solo l’aspetto che la soluzione più semplice è anche quella migliore, c’è anche il fatto di non moltiplicare gli elementi, non creare noi della complessità”;
N: “Mi ripeto ma non è così facile da controllare, ci sono mille elementi da considerare, la natura, il contesto, sono pieni di complicazioni”;
G: “Ok, lo ammetto ma se interpeto bene il concetto del Rasoio, Occam non dice che non ci sono complessità, dice di non aggiungerle. Cioè, è come quando ci diciamo di far parte della soluzione e non del problema. Non sempre è facile semplificare ma sempre è possibile complicare. Ecco io per affrontare i miei problemi ho deciso che non voglio complicare, mi pare un buon inizio”;
N: “Bisogna che vada a ripescarmi Occam, la tua lettura della cosa mi pare niente male”;
G: “Grazie, adesso però meglio se dormo un po’, passami Cico che mi concilia il sonno.”;
N: “Sognidoro piccolina mia”;
G: “Grazie, non ti tagliare la barba, mi devo aggrappare quando voglio sentirmi sicura.”
Dedicato a chi si chiede perché ho la barba lunga, se ancora non riuscite a capirlo non potrò mai pensare di spiegarvelo.
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