Faccio un po’ il figo.
Esiste un aforisma di Niel Bohr (un fisico) che dice che il contrario di una verità potrebbe essere un’altra verità.
Nello specifico lui dice che esistono due livelli di verità, quella superficiale nella quale il contrario di una verità è falso ed uno profondo, dove il contrario di una verità può essere vero a sua volta.
Il buon Bohr si riferiva ad un ambito specifico, almeno inizialmente, ovvero sosteneva questa teoria in relazione al fatto che gli elettroni sono sia onde di energia che particelle di materia, per quanto le due cose possano essere in contrapposizione.
Partendo da questa considerazione, che comunque credo sia già sufficiente a darmi un’aurea di figaggine (chissà in quanti blog si cita Bohr e la non contrapposizione fra particelle di materia e onde di energia?!?!), volevo arrivare poco oltre. La realtà in cui ci troviamo ogni giorno è prevalentemente una verità profonda, ci sono delle continuità di situazioni che sono vere anche se fatte di contrapposizioni: Il bello ed il brutto sono veri entrambi, il giusto e l’ingiusto sono veri entrambi. Questo fa parte dell’ampio campo d’azione in cui è possibile esercitare le nostre libertà.
Sono i nostri valori che ci permettono di discriminare cosa è meglio per il nostro bene e cosa scegliere per preservare la nostra esistenza e renderla all’altezza delle nostre aspettative. Non sono le caratteristiche intrinseche delle cose a renderle vere o non vere, esiste il giusto e lo sbagliato ma sono entrambi veri. Niente e nessuno potrà privarci della possibilità di sbagliare, di farci male, di soffrire, niente potrà rendere non vero quello che non ci piace. E per fortuna: ogni limitazione alla verità è una limitazione della realtà e se la realtà si limita anche i nostri spazi di libertà si riducono. Voglio imparare a scegliere e non ridurmi la possibilità di sbagliare perché ho meno possibilità di scelta
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