Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

martedì 2 ottobre 2012

Un post di auto consapevolezza: proteggere e non difendere.

Quello che segue è un posto di auto-consapevolezza, di quelli che non vi diranno molto ma servono a me per sedimentare un comportamento, un atteggiamento, un modo di fare che voglio sedimentare.
Però voi leggetelo, mi raccomando.
Nel medioevo le città venivano circondate da mura e in cima a queste mura venivano messe delle feritoie che venivano usate per difendere gli abitanti con olio bollente, pietre e quant'altro potesse essere usato contro gli invasori.
Sapevo la foto di una scala sarebbe tornata utile
Avere un figlio è più o meno uguale, si può essere protettivi (mura di protezione) o difensivi (cannoni, olio bollente, pietre).
Io sono per essere difensivo, almeno come percezione. Ovvero quando Gaia si affaccia in cima alle scale per scendere mi verrebbe da prenderla in braccio e tenerla lontano da tutti i pericoli che potrebbe incontrare in quei dodici scalini: inciampi, cadute, mostri cattivi, spread, disoccupazione giovanile, Babau, uomo nero (o diversamente scuro), istituti di credito, vendite a rate e tutto quello che è pericoloso e che si può trovare lungo le scale.
Però mi rendo conto che è sbagliato. D'altro canto non posso neppure fregarmene e lasciare che la città venga depredata continuamente. Quindi mi sforzo, vi giuro che è una lotta continua, per essere solo protettivo: quando Gaia si affaccia in cima alle scale io mi metto 4 gradini avanti a lei pronto a proteggerla da un'eventuale caduta ma lasciando che metta in fallo un piede, che perda l'equilibrio, che si aggrappi alla ringhiera, che caschi sul sedere.
Pare poco ma quando avrete un figlio vi sembrerà più chiaro, specialmente i primi giorni quando riterrete impossibile togliere e mettere un body senza lussare una spalla o rompere delle dita. Fate presto a ridere adesso.

L'ho già detto in un altro post, la mia tendenza è quella di impedire che eventi casuali possano nuocere alle mie piccole ma ho capito che non è la strada giusta.

Allora ho pensato, tanto. Tanto perchè sono persona dai pensieri semplici e mi ci vuole tempo. Comunque, mentre pensavo mi è venuto in mente l'esempio della città fortificata ed ho pensato che le mura resistono anni mentre le armi, le pietre, l'olio spariscono. Quindi, se mi comporto come un muro di cinta e proteggo mia figlia senza difenderla lei allora mi terrà sempre con sé, non sarò qualcosa che sparirà, qualcosa di inutile, ma potrei diventare qualcosa di bello. Poi, quando si stancherà delle mura non dovrà far altro che trovare la porta ed uscire, le mura non sono in grado di seguire le persone ma sono lì ad aspettarle se serve (ok, adesso faccio il figo ma su questo passaggio dovrò lavorare.....già lo so).
Già, questa metafora (che meritava di finire in mani più decenti e diventare il titolo di un libro sulla puericultura) mi aiuta a ridimensionare il mio ruolo e mi ricorda di aspettare, di non intervenire ma di proteggere.

Bene, anche questa è fatta.

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