Quello che segue è un posto di
auto-consapevolezza, di quelli che non vi diranno molto ma servono a
me per sedimentare un comportamento, un atteggiamento, un modo di
fare che voglio sedimentare.
Però voi leggetelo, mi raccomando.
Nel medioevo le città venivano
circondate da mura e in cima a queste mura venivano messe delle
feritoie che venivano usate per difendere gli abitanti con olio
bollente, pietre e quant'altro potesse essere usato contro gli
invasori.
Sapevo la foto di una scala sarebbe tornata utile |
Avere un figlio è più o meno uguale,
si può essere protettivi (mura di protezione) o difensivi (cannoni,
olio bollente, pietre).
Io sono per essere difensivo, almeno
come percezione. Ovvero quando Gaia si affaccia in cima alle scale
per scendere mi verrebbe da prenderla in braccio e tenerla lontano da
tutti i pericoli che potrebbe incontrare in quei dodici scalini:
inciampi, cadute, mostri cattivi, spread, disoccupazione giovanile,
Babau, uomo nero (o diversamente scuro), istituti di credito, vendite
a rate e tutto quello che è pericoloso e che si può trovare lungo
le scale.
Però mi rendo conto che è sbagliato.
D'altro canto non posso neppure fregarmene e lasciare che la città
venga depredata continuamente. Quindi mi sforzo, vi giuro che è una
lotta continua, per essere solo protettivo: quando Gaia si affaccia
in cima alle scale io mi metto 4 gradini avanti a lei pronto a
proteggerla da un'eventuale caduta ma lasciando che metta in fallo un
piede, che perda l'equilibrio, che si aggrappi alla ringhiera, che
caschi sul sedere.
Pare poco ma quando avrete un figlio vi
sembrerà più chiaro, specialmente i primi giorni quando riterrete
impossibile togliere e mettere un body senza lussare una spalla o
rompere delle dita. Fate presto a ridere adesso.
L'ho già detto in un altro post, la
mia tendenza è quella di impedire che eventi casuali possano nuocere
alle mie piccole ma ho capito che non è la strada giusta.
Allora ho pensato, tanto. Tanto perchè
sono persona dai pensieri semplici e mi ci vuole tempo. Comunque,
mentre pensavo mi è venuto in mente l'esempio della città
fortificata ed ho pensato che le mura resistono anni mentre le armi,
le pietre, l'olio spariscono. Quindi, se mi comporto come un muro di
cinta e proteggo mia figlia senza difenderla lei allora mi terrà
sempre con sé, non sarò qualcosa che sparirà, qualcosa di inutile,
ma potrei diventare qualcosa di bello. Poi, quando si stancherà
delle mura non dovrà far altro che trovare la porta ed uscire, le
mura non sono in grado di seguire le persone ma sono lì ad
aspettarle se serve (ok, adesso faccio il figo ma su questo passaggio
dovrò lavorare.....già lo so).
Già, questa metafora (che meritava di
finire in mani più decenti e diventare il titolo di un libro sulla
puericultura) mi aiuta a ridimensionare il mio ruolo e mi ricorda di
aspettare, di non intervenire ma di proteggere.
Bene, anche questa è fatta.
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