Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

giovedì 7 febbraio 2013

Un anno fa (abbondante) ho cambiato vita.

Ieri sera sono stato invitato a cena da ex colleghi. E' stata una serata piacevole dove ritrovare persone, aneddoti e caratteri cui sono stato legato per qualche anno.
Una bella sera, con moltissimi bei ricordi ma con pochissimi rimpianti (poi non scrivo nessuno solo perchè pochissimi è una parola che ha un suono sibilante che mi aggrada adesso che siamo sul far della sera)
Ho già parlato in questo blog della mia scelta di cambiare vita e di abbandonare la retta via del bravo impiegato che pian piano fa carriera per dedicarmi ad altro.
In altri posto ho lungamente spiegato il perchè ed ogni volta che lo facevo era sempre meno una giustificazione che davo a me stesso e sempre più il racconto di un nodo importante della mia vita.
A distanza di un anno ci sono tante cose che cambierei ma nessuna scelta che farei in modo differente. Mi trovo esattamente dove vorrei essere. E' una consapevolezza nuova. Ecco, questa consapevolezza e un paio di riflessioni fatte ieri sera (dopo il vino ma prima della vodka schietta) sono alla base di questo post.
Quando mi son ritrovato in un momento della mia vita in cui le cose non quadravano, in cui la quotidiana corsa alla crescita professionale e di carriera non mi stimolavano più, mi son fatto un paio di domande piuttosto intelligenti. Mi sono chiesto, ad esempio, quali fossero le cose impostanti per me (thanks to 6seconds mates). Ieri sera e questa mattina ho però capito quale sia stata la riflessione che realmente mi ha acceso la luce. Ed è stata una riflessione che ho fatto inconsciamente, che è diventata chiara solo ieri sera, dopo più di un anno.
Cioè, dopo aver passato anni a porre l'accento sulle cose importanti, lo studio, la carriera, la famiglia e tutto quello che si è susseguito mi sono fatto “la domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”.
Cioè, dopo essere risalito di livello, passando da un “voglio far carriera” per arrivare ad un “vorrei un appagamento dalla mia posizione all'interno della società” sono arrivato a capire quale fosse la mia vera mission (ok, un po' di anima manageriale mi è rimasta, anche se la sto sotterrando a colpi di barba): io voglio essere sereno e felice. O una roba simile. Ecco, sembra una cazzata ma c'ho messo un po'. Ecco che allora ho cercato di capire come. Un lavoro stimolante, la famiglia, gli amici, gli hobby, i valori, l'etica, la condivisione di obiettivi, la società. Insomma, avevo capito tutto.
Ero arrivato a pensare “se continuo a lavorare così fra qualche anno potrei anche diventare un dirigente (ok, a 30 anni si pensano anche cazzate) così posso avere un ruolo che mi appaghi socialmente (ahhh quanti biglietti da visita svolgono lo stesso ruolo dei SUV per noi poveri uomini. NdR non mi riferisco a quello di ieri sera, per quello vorrei essere una mosca per quando verrà mostrato a quell'altro. Ok, questo passaggio lo capiranno in due.....), posso guadagnare bene e posso far sì che le mie piccole possano avere delle opportunità bla bla bla”. Mi sentivo anche figo ad avere un progetto. A pensare “fra dieci anni sarò, farò, penserò, guadagnerò, ecc ecc”.
Poi è arrivata “la domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto”: ma tu, sereno e felice, QUANDO VUOI ESSERLO?
A quel punto la risposta poteva essere una sola: adesso, cazzo!!!!
Ecco, tutto qua, c'ho messo un po' ma adesso è chiaro. Adesso mi sento nel posto giusto perchè non lavoro per la mia felicità di domani, per la mia serenità dei quarant'anni. Costruisco la mia vita sulla felicità di oggi e sulla serenità di oggi. Certo, costruisco, penso a “fra dieci anni”, penso di raggiungere degli obiettivi importanti, dei traguardi personali. Però non penso a raggiungere “la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto” fra 10 anni.
Quella ce l'ho adesso.

Per tutti voi, miei cari amici: 42.