Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

venerdì 29 aprile 2016

Lindo Porcello. Nati per leggere

Bimbi piccoli, anzi piccolissimi. Finalmente un altro libro adatto da subito.
Questo è uno di quei personaggi di cui potreste sentir parlare dai vostri piccoli senza sapere di chi si tratti, come Topotto, Nina, Pina e tanti altri. Infatti, è un libro molto diffuso e noto.
Ha pure vinto un premio, c'è scritto sulla copertina della mia copia.
Piace per via di una serie di "furbate": il protagonista con cui immedesimarsi, un maialino biricchino ma sempre sorridente; la storia semplice, birichina anche lei, lineare e ciclica; i colori e il testo in rima, musicale che aiuta a ricordare. Per  spiegare meglio, non c'è una storia da seguire, il nostro Lindo fa una serie di cose da maialino/bambino sporcandosi sempre più fino a quando non fa un bel bagno (omen nomen) e...ricomincia.
"Ma dai, quindi lo posso usare per convincere mio figlio a farsi il bagno?" No.
Ma torniamo a Lindo. Altro aspetto da sottolineare sono le pagine grosse, a prova di morsi, strappi, lanci. Insomma, un libro di quelli da tenere in mano da subito, da manipolare e da leggere. Prendetelo per farlo gestire al vostro cucciolo, lasciateglielo, mettetelo fra i suoi giochi, lasciate che gli capiti fra le mani. Vedrete che quando spunterà fuori verrà da voi per sentire la storia, per ridere di Lindo Porcello e delle sue avventure.
Ecco, oltre Lindo Porcello esistono anche Ugo Canguro, Cocco Ranocchio, Pino Ucellino e Lupo Baldo. Sono tutti interessanti, lo schema è simile (simile, non uguale) e per i piccoli funzionano.
Edizione I bohemini

giovedì 28 aprile 2016

Mostro peloso. Nati per leggere

Anche questo un grande classico. La storia è abbastanza nota, parla di un mostro peloso (ma dai?!) che incontra un Re fifonissimo che poi manda dal mostro la figlia che invece non ha paura di nulla e a furia di sfottere il mostro rompe un incantesimo e lo fa tornare ad essere un bellissimo fanciullo. Sinossi in versione Bignami.
Quindi la storia non è particolarmente originale, mentre è originale il modo della piccola Lucilla di fronteggiare il mostro. Non è una piccola creatura indifesa armata solo del suo amore, non è una paladina dal cuore limpido e coraggiosa, non è una potente fata in grado di trovare dentro sé stessa forza e energia. No, Lucilla è una piccola bambina dispettosa, disobbediente e sfrontata che si diverte sfottere il mostro.
La storia è abbastanza lunga, quindi la consiglio ai bimbi un po' più grandi, diciamo over 4 anni.
Le illustrazioni sono molto belle, a tratti anche eccessive, se mi è permesso, come eccessivo è tutto il libro.
Provo a spiegare meglio perchè mi piace leggerlo. Ha in sè molti elementi classici, che si ritrovano in tante storie che appartengono alla nostra infanzia, ma sono trattati in maniera estremamente irriverente.
C'è il mostro ma non è brutto e cattivo, è più che altro ridicolo; c'è il Re ma non è un valoroso cavaliere vittima di sortilegi o malefici, è un ometto fifone e ridicolo; c'è una piccola principessa che viene mandata dal mostro ma non è indifesa ed alla ricerca di salvezza, è sfrontata, disobbediente e simpatica. Alla fine riesce a ridicolizzare il mostro e a far tornare il fanciullo.
Il libro, per ritmo, musicalità si presta ad una lettura ad alta voce, anzi è proprio divertente. Nel momento in cui Lucilla ridicolizza il mostro i bimbi cominciano a ridere a più non posso. Bello anche letto a due voci, coinvolgete i vostri piccoli o i vostri partner.
Quindi, arrivando alla fine, ecco un bel modo per leggere una favola diversa, semplice quanto innovativa.
Io ve lo consiglio.

mercoledì 27 aprile 2016

Mi porti al parco? Nati per leggere

Ecco un libro divertente, rumoroso e colorato. Dopo aver presentanto libri anche molto profondi eccone uno che è uno spatacco. Questo è il libo che consiglierei se uno mi dicesse "eh ma te fai presto, mio figlio non sta mai fermo, come faccio a leggergli un libro, mica ci riesco". Perchè è un libro di energia.
Ma facciam finta di essere ordinati, questo è un libro per bimbi grandi, dai 3 anni, sempre prendendo con le pinze le mie indicazioni.
A mio avviso la lettura può risultare impegnativa, occorre cioè conoscerlo e leggerlo bene, ci sono alcune difficoltà, se si possono definire difficoltà quelle in un libro per bambini. Il "difficile" è dato dal fatto che le parole sono immagini e suoni, sono di traverso, cambiano dimensione, sono storte, sono grandi, poi piccole, a tratti bisogna capire cosa leggere per primo. Le pagine sembrano esplodere, sia nei disegni che nel testo e questo richiede una certa destrezza (in realtà poca roba, però un po' me la tiro). Diciamo che la prima lettura potrebbe risultare un disastro, presi dal capire cosa leggere potreste dimenticarvi di seguire cosa state leggendo, il ritmo. Il libro, una volta presa la mano, è uno spasso. Fa ridere perché rumoroso, chiassoso ma anche sonoro. Ci sono rumori e suoni e questo coinvolge sempre i bambini, anzi è divertente farsi aiutare a replicare tutti i suoni, dato che i suoni si ripetono nella storia è bello coinvolgerli e sentire il caos che aumenta. La storia è quella di un bambino che vuole svegliare il suo babbo per farsi portare al parco e prova di tutto per riuscirci. Ma un "prova di tutto" non da adulti ma da bambini: quindi succede letteralmente di tutto, elefanti, ambulanze, tamburi e via dicendo.
A me piace (continuo a ripeterlo ma se non mi piacesse forse non ve ne parlerei...) lo leggo molto spesso, specialmente quando voglio fare della confusione, quando voglio tirar fuori un po' di energia, quando voglio scatenare entusiasmo. Quando lo leggo mi diverto sempre un sacco e anche i bambini si divertono.
Poi ci sono i colori. Ok, per ora basta. Il libro è bello, è pieno di stimoli divertenti, ha ritmo, la storia è divertente e "piena". Insomma, non siete ancora usciti a procurarvelo?
Edizione Il Castoro

martedì 26 aprile 2016

Che cos'è un bambino? Nati per leggere

Wow, che libro. Rientra nella categoria "libri che leggiamo ai bambini ma che dovremmo ascoltare noi".
Fra gli altrim, giusto per fare un riassunto: "Il mondo è tuo"; "Flon Flon e Musetta"; "E con Tango siamo in tre" e tanti altri.
Non  vi nascondo che le prime volte che l'ho letto mi sono venuti gli occhi lucidi e l'ho finito a fatica, tanto mi commuoveva. Veramente un capolavoro emotivo.
Non riesco a definire bene l'età cui consigliarlo, è vero che forse i più grandi riescono ad apprezzarlo ma per qualche strana ragione incanta anche i più piccoli. E la strana ragione sono le immagini. Siamo di fronte ad un libro "statico", dove di fatto non c'è una storia da seguire, ci sono delle emozioni da catturare. Quindi le grandi immagini, particolari e molto belle attirano un sacco anche i piccini. Poi, dato che è un libro anche per i genitori, prima lo fate entrare nella vostra libreria e meglio è, fidatevi. Leggetelo ma leggetelo con calma, questo libro merita una prima lettura solitaria e lenta, per apprezzarlo.
Per fare un minimo di sinossi potremmo dire che il libro ci racconta cos'è un bambino, ci spiega come cresce, cosa lo colpisce, cosa per lui è importante e come ascoltarlo. E' come se l'autore avesse per magia trovato una "stele di Rosetta" che usa per fare da tramite fra i piccoli e chi si è dimenticato quali sono le cose importanti per i piccoli. Cresciamo e certe cose ci sembrano troppo semplici per essere importanti. Come la paura del buio, adesso ci fa sorridere mentre da piccoli, nel nostro letto, la paura ci pietrificava anche il respiro. Ce ne siamo scordati. Nel libro ci sono tanti piccoli ricordi che ci rimettono in contatto con l'essere bambino. Per una volta facciamolo, non mettiamo il bambino in contatto con noi, mettiamoci noi in contatto con lui.
Sinceramente non so neanche cosa aggiungere, cosa spiegare o raccontare oltre. E' un bel libro, è delicato, è intenso ed è emotivamente coinvolgente. Eccola l'altra ragione che incanta, è un libro con tante emozioni, che vi emozionerà leggere. I vostri cuccioli lo sentono e vi chiederanno ancora di leggerlo.
"Un bambino è un persona piccola. Ora, per addormentarsi, ha bisogno degli occhi gentili. E di una lucina vicino al letto".
Edizione Topipittori, credo sia il primo di cui scrivo.

venerdì 22 aprile 2016

Flon Flon e Musetta. Nati per leggere

Questo non è uno dei nostri libri. L'ha portato a casa Gaia dalla scuola materna. In genere mi piace scoprire cosa scelgono e vedere se poi la storia soddisfa la scelta oppure no. Loro lo scelgono vedendolo, poi a casa scoprono la storia al di là delle immagini. In genere, la prima lettura la fa Giulia, se poi il libro piace chiedono anche a me di leggerlo. Mi fa sorridere il fatto che solo i libri che per loro meritano finiscono nelle mie mani, mi fa sorridere e mi intenerisce. Io ho visto Flon Flon e Musetta l'altra sera, appena arrivato a casa, mi ha colpito e l'ho letto velocemente. Appena Gaia mi ha visto è corsa a prenderlo e mi ha chiesto di leggerglielo. Stessa scena al mattino, durante la colazione.
Ecco perchè siamo qui a parlarne. E' un libro del 1995, quindi comincia ad avere più di vent'anni. E' molto semplice nella struttura, testo nero su sfondo bianco sulla sinistra e immagini nella pagina destra. Le immagini sono tutte grandi uguali e occupano lo stesso spazio. E' simmetrico. I disegni sono molto particolari, fossi bravo sarei pure in grado di dirvi la tecnica.
La storia è una bomba. Di quelle che mentre la leggi senti che qualcosa dentro si smuove, non ti può lasciare indifferente una storia così. Il libro parla della guerra. Anzi no, il libro parla di amore. Ecco perchè io lo leggerei a dei bimbi grandi, diciamo 4 o 5 anni. E, soprattutto, mi preparerei ad ogni loro domanda. Man mano che crescono è divertente vedere come aumenta la loro voglia di interagire con voi e con la storia. Ovviamente voi dovete castrare ogni tipo di domanda da parte loro ricordando loro che la lettura è un momento sacro, che non si interrompono il babbo e la mamma con domane sciocche e che devono stare dritti con la schiena, avere le unghie curate, i capelli raccolti e usare il lei quando si rivolgono a voi (ci fossero dubbi, scherzo). La storia sha un finale di una dolcezza incredibile, apparentemente sospesa ma in realtà c'è tutta la forza della semplicità dei cuccioli, dei nostri bimbi. C'è un modo di "vincere" la guerra che non è eroico, forte, determinato, non si conclude con dei bambini (conigli, in realtà) che fanno qualcosa di incredibile e che è da esempio per gli adulti. No, Musetta vince con la semplicità e la forza dei bimbi. Il libro in questo momento storico assume ancora più forza, anche per come il babbo "annuncia" la guerra. Viviamo tempi in cui la guerra ci circonda o ci avvolge, vedete voi, comunque ci coinvolge, sia che la percepiamo come un male lontano sia che la percepiamo come una possibilità quotidiana. Questo libro è di una forza incredibile. E, ancora una volta, è forte perchè è semplice. bisognerebbe obbligare gli adulti ad avere sempre questa semplicità.
Ma non sviamo, torniamo al nostro libro.
Sono contento Gaia l'abbia portato a casa e mi abbia permesso di leggerglielo, sono contento sia entrato a far parte della mia vita. Mi dispiacerà restituirlo ma questo è un libro ceh deve entrare in più case possibili, come per "il mondo è tuo", è uno di quei libri da tenere sempre vicino.


giovedì 21 aprile 2016

Piccolo blu e piccolo giallo. Nati per leggere

Intanto comincio col salutarvi e ringraziarvi. Non importa che siate in due, in venti o in duecento (propendo per i due), vedere che qualcuno legge quello che scrivo è sempre molto appagante. Vi saluto e vi ringrazio perché, dopo aver dato spazio a questo libro sovversivo, questo blog verrà probabilmente chiuso e io sarò bruciato sulla pubblica piazza come nemico dei valori del popolo.
Già, anche questo libro è stato preso di mira per i contenuti sessualmente ambigui.
Doverosa una precisazione, parliamo di un libro del 1959. I miei genitori ed i miei suoceri erano appena nati, per dire. E adesso son 4 nonni spettacolari.
La storia racconta di due colori, due amici che giocano e si divertono. Spesso studiano e giocano assieme ad altri colori e vivono coi loro genitori colori. Un giorno giocando si mischiano dando vita ad un terzo colore, il verde. Una volta divenuti un unico piccolo verde nessuno li riconosce. Pensano di sfruttare la cosa per divertirsi un po' finoa quando anche i loro genitori non li riconoscono. Infine riescono a che ritornare ad essere come prima. Diversamene dal solito vi ho sintetizzato tutta la storia per essere chiaro sul fatto che non ci sono pezzi ambigui che ho saltato, non ci sono pagine esplicite di cui non vi ho parlato. Il libro è tutto qui, solo che è bellissimo.
Tutto qua. Piace ai bimbi piccolissimi perché fa loro "scoprire" i colori, come si mischiano e cosa nasce dalla loro unione.
Qualcuno ha visto in questa storia degli elementi corruttibili. Non voglio neppure ipotizzare cosa abbiamo visto, ma questa è la società che ci meritiamo, perché l'abbiamo costruita o abbiamo permesso che fosse costruita così.
Per quel che mi riguarda considero Piccolo blu e piccolo giallo un libro tenerissimo, che in poche pagine esplora anche tanti stati emotivi coi quali è molto bello far interagire i piccolissimi. E ci crea l'occasione per far loro imparare a riconoscere e dare un nome alle varie emozioni (come usare un libro come questo per far parlare di emozioni i vostri bimbi ve lo spiego un'altra volta, ma se lo leggete vedrete che vi viene in mente). E' importante che i bimbi crescano capendo che le emozioni sono fatte anche di sfumature e che non siamo solo felici o tristi ma possiamo essere felici, gioiosi, euforici, ecc ecc. Quello di Lionni è uno strumento molto interessante per parlare e dare un nome alle emozioni.
Oltre non so cosa dire, l'ho letto e continuo a leggerlo perché credo che i problemi siano altri (e non due colori che si mischiano anche se tutti e due maschietti), che questo libro non solo non rappresenti nulla di lesivo per il sistema di valori della nostra società ma non intendo neppure farmi distrarre oltre da certi ragionamenti. Continuerò a leggere alle mie bimbe e, se e quando me lo chiederanno, mi fermerò a parlare con loro ed ascoltare le loro domande. Che sicuramente verteranno su dettagli che  mi erano sfuggiti e che mi incuriosiranno un sacco.
Ecco, tutto qua. Un libro delicato, divertente e coinvolgente. Da quasi sessant'anni. 


mercoledì 20 aprile 2016

Pina la mosca. Nati per leggere

Ovviamente, dopo avervi parlato di Nina mi vien bene parlarvi di Pina. Anche se i due libri non sono accomunati da nulla.
Questo rientra fra i libri che non mi hanno fatto impazzire alla prima lettura. All'inizio l'ho usato solo perché piaceva un sacco ai bimbi, ridevano e lo chiedevano.
Anche questo, come Il piccolo bruco Maisazio, mi ha conquistato pian piano. Ancora un volta il mio scoglio sono state le immagini, proprio non mi piacevano. Questo è un libro che ho da tempo, prima che sviluppassi un minimo di esperienza nel mondo degli albi per bambini e che mi rendessi conto che i modi di illustrare sono molteplici e riuscire ad essere innovativi ed utilizzare stimoli nuovi è sempre positivo.
Questo lo dico perché mi capita di sentire genitori che prendono i libri che i loro figli gli passano e dicono "questo no, guarda che brutti disegni". Mi capita di essere in libreria e sentire i genitori che sconsigliano dei libri per via dei disegni. Era esattamente quello che avrei fatto io. E mi sarei perso Il piccolo bruco Maisazio e Pina la mosca, e tanti altri. E tante risate e tanto stupore. Insomma, andate oltre i nostri canoni. Certo, ci sono anche libri per bambini brutti, disegnati male ma guardate i libri per bambini attraverso i vostri figli e non con gli occhiali a cuoricino made in Disney (cui rendiamo sempre grazia per tutto quello che ci ha dato, ovviamente). Se a vostro figlio piace Il piccolo bruco Maisazio lasciate che sia, fateglielo leggere, scoprite cosa l'ha colpito. Oh, magari a voi i disegni piacciono, si tratta sempre di gusti, sia chiaro, prendete quello che dico come esempio generale  non come sempio specifico, è pur vero che il percepito è più vero del reale, in fin dei conti.
Tornando a Pina, è poi successo che pian piano ho cominciato ad apprezzare le immagini, a notare i particolari, le diverse "tecniche", il fatto che sembri un grande bricolage di disegni, immagini, etichette, ritagli, stoffe e mi ha conquistato.
La storia è di quelle facili, la nostra Pina decide di andare al mare e invece finisce per fare il bagno in un water. Quindi in questo libro compare una delle due infallibili P, in questo caso la pupù.
Il libro lo si può leggere da piccolini, anche i bimbi al nido, sopra l'anno e mezzo lo apprezzano. Anche perché la storia è uno spasso. Poi Pina è veramente divertente, credo che sia una delle mosche più belle e divertenti che incontrerete, non che ci voglia molto.
Ancora una volta vi consiglio di leggerlo una prima volta per conto vostro, per cogliere bene le parti spassose ed il finale veramente divertente. Fatto questo preparatevi a leggerlo tante ma tante volte. Pina è uno di quei personaggi che piacciono, sarà per gli occhioni. Ahahahah.
Come sempre, infine l'editore: il Castoro.

martedì 19 aprile 2016

Il ciuccio di Nina. Nati per leggere

Il ciuccio di Nina credo sia uno dei libri che ho letto di più. E' un must di NpL, uno di questi libri che si trova facilmente negli asili, di quelli che i vostri bimbi conoscono già. Quante volte mi è capitato ti tirarlo fuori e sentire un bimbo dire "questo lo conosco" e vedere il genitore con la faccia "io no, ma dove l'ha sentito?". Ecco, la risposta è: l'asilo
Si può leggere da molto presto, secondo me anche prima dei due anni. Forse l'ho già detto ma l'età dipende anche dall'abitudine alla lettura, certo non si riesce a leggere "La città dei lupi blu" ai bimbi piccoli ma alcuni libri hanno un confine di lettura molto variabile.
Tornando a noi, non è un libro il cui scopo è convincere i bimbi a togliere il ciuccio, casomai ve lo steste chiedendo e vi brillassero gli occhi all'idea. Poi, se volete possiamo pure stare ore a fare l'esegesi del libro a vederci una rappresentazione della caparbietà dei bambini, la loro capacità di adattarsi, di trovare strade e soluzioni che noi adulti non vediamo. Ma io a queste cose ci credo sempre poco. Il nostro obiettivo è leggere. Io ricordo che al Liceo la mia insegnante di Italiano, un'ora a settimana, ci leggeva la Divina Commedia. Ora, passare tre ore a settimana a capirla, studiarla, darle senso è sicuramente importante, ma l'ora passata solo a leggerla era la più bella. I libri sono fatti in primis per essere letti, se poi avete voglia potete smontarli. Però ve lo sconsiglio, lasciate che casomai le domande arrivino dai vostri cuccioli, che vi chiedano spiegazioni o vi diano le loro spiegazioni. Però voi adulti leggete e basta. E' già molto più che sufficiente. Scegliete i libri perchè sono belli, fate innamorare i vostri figli della lettura, poi magari fra qualche anno gli direte "c'è un effetto collaterale, la lettura che a te piace, è persino utile. Mi spiace avertelo taciuto".
Tornando a Nina, uno degli aspetti divertenti della storia sono le parole storpiate da Nina quando "indossa" il suo ciuccio e questo è quello cui dovrete prestare attenzione, quindi è meglio se gli date un'occhiata prima, giusto per sottolineare i passaggi. Il libro è semplice e divertente, unico momento di attenzione è, appunto, la storpiatura che fa Nina. Per il resto si legge bene ed è anche lineare. Si presta ad essere letto a due voci, fatelo ogni tanto, leggete con il vostro compagno o la vostra compagna o con un fratello o sorella più grande, allargate il momento lettura, non stringetelo.
A me piacciono molto i disegni, secondo me è uno dei libri coi disegni più delicati e più belli. Poi sono anche molto efficaci nel trasmettere le emozioni, i cambi di tono e di umore, a creare gli ambienti anche solo con pochi tratteggi. 

Come visto per altri libri, anche in questo le espressioni sono molto interessanti, sia Nina che il lupo cambiano espressione più volte, non rimangono uguali, anzi sono molto precisi.
Comunque, questo libro vi insegnerà anche che se i vostri piccoli vi urlano dietro "sei brutto, cattivo e puzzi" forse stanno solo giocando.
Altra peculiarità del libro è la copertina che lo rende molto riconoscibile. Ce ne sono altri della serie, mi pare "un cucciolo per Nina" e "Nina è innamorata" ma non li ho mai letti, quindi non so che dire.
Edizioni Il Castoro.


lunedì 18 aprile 2016

Dimodochè. Nati per leggere

Altro libro nuovo, anzi nuovissimo. L'ultimo (?) libro di Gek Tessaro.
Motivi per cui mi piace questo libro: credo di non aver mai usato la congiunzione "dimodochè" prima di aver letto questo questo libro, mentre adesso costruisco i miei pensieri in funzione di questa; l'inizio del libro con "la piccola ruspa scavava di gioia", che mi ricorda quando dico che mi "guido addosso" per dire che ho voglia di farmi un giro in moto, trasmette gioia in 6 parole, una gioia bambina e quindi genuina e fortissima; la piccola ruspetta, che è fantastica, ti trasmette energia e gioia ad ogni parola, ogni cosa che fa e che dice.
E' un libro per bimbi dai tre anni, direi (ma come sempre lo dico senza alcun senso). Sono belli e particolari i disegni, mi piacciono i colori, mi piace la cura dei particolari anche nella semplicità. Cioè ogni mezzo, sia una ruspa, una gru, una cisterna, una schiacciasassi è disegnato con attenzione. E' bello come Tessaro usa gli spazi e le pagine, come le riempie, le gira e rigira, ne stravolge dimensioni e prospettive. Se dovessi riassumere il libro in un termine userei "fuori-schema" e questo mi cattura un sacco.
La storia è bellissima, questo libro l'ho portato a casa da una settimana e le bimbe vogliono che glielo legga almeno due volte ogni mattina, mentre fanno colazione. Si siedono, si guardano attorno e quando lo vedono mi dicono "leggiamo dimodochè". Penso che Bianca a 4 anni abbia usato il termine dimodochè più volte di me nei miei 38. Poi si presta un sacco a quella che i fighi chiamano lettura dialogica, ovvero alla lettura partecipata, dove instaurate un dialogo coi vostri bimbi mentre leggete, rispondete alle loro domande, alle loro curiosità, li fate interagire col libro, col testo, coi disegni. Il tema "ruspe" è un po' un jolly piglia tutto, in questo senso. Lo vedo con le mie bimbe, ruspe, pale, cingoli, gru, betoniere sono mezzi affascinanti. Forse perché ricordano i giochi in spiaggia, non lo so. Però sfruttate questo libro più e più volte. Poi, come mi hanno insegnato, è scritto in stampatello, quindi sarà una facile prima lettura quando i bimbi cresceranno.

venerdì 15 aprile 2016

E con Tango siamo in tre. Nati per leggere

Questo libro nasce con il solo scopo di diffondere la cultura gender e distrarre i vostri figli dai valori fondamentali sui quali è stata costruita la nostra società.
Bene se hai pensato che l'affermazione sopra sia un'enorme idiozia hai centrato il punto. Se, invece, sotto sotto pensi che un fondamento di verità ci sia allora puoi pure smettere di leggere quanto segue su questo libro.
E con Tango siamo in tre è un libro unico. Unico per diversi motivi. Il primo, non banale visto che è rientrato in liste di libri proibiti, è che si tratta di una storia vera, realmente accaduta. Il secondo è che è un racconto estremamente dolce e delicato. La terza che contiene un messaggio d'amore di una potenza incredibile. I libri per bambini, l'abbiamo già detto, non hanno lo scopo di far passare dei messaggi o essere utili per qualcosa (tipo togliere il ciuccio, imparare ad usare il vasino o altro). Educare i nostri figli spetta a noi, cerchiamo già tante scorciatoie, non usiamo anche i libri come nostri sostituti, magari come strumenti. Ecco perché penso sempre che, quando in un libro per bambini c'è racchiuso un messaggio così forte e così puro, questo messaggio sia per noi genitori. Possiamo pensare che i libri siano lo strumento per farci crescere i nostri cuccioli ma non possono sostituirsi a noi, non possonof are le nostre veci. Non facciamoci spaventare da un libro, da solo non fa del male a nessuno, è quello che ne facciamo noi che può fare la differenza. Come noi lo leggiamo, le risposte che diamo alle domande che suscita, il peso che diamo a quello che c'è scritto.
La storia di Roy e Silo è stupenda. E' adatta a bimbi grandi perché un po' lunga, diciamo che dai tre e mezzo, quattro si può leggere tranquillamente (ma dato che ai vostri figli ormai sono anni che leggete potete pure leggergliela un po' prima). E' però anche un insegnamento per noi genitori, per coloro che stanno facendo un buon lavoro è una carezza, per tutti gli altri è uno schiaffo, un invito a risvegliarci.
Prendetevi il tempo per leggerlo, per leggerlo sul serio. Qualcuno ha realmente pensato fosse un libro poco adatto da essere letto ai bambini, ma io penso che la storia sia bellissima e delicatissima. Forse non è un libro per tutti gli adulti e tutti i genitori ma è sicuramente un libro per tutti i bambini.
Edizioni junior.

giovedì 14 aprile 2016

Il piccolo bruco Maisazio. Nati per leggere

Eccoci con uno di quei libri che ho fatto fatica a digerire, che ho cominciato ad apprezzare grazie ai bimbi e che adesso mi piace un botto. All'inizio non mi aveva conquistato, i disegni mi sembravano troppo complessi, troppo brutti. Invece era solo perché ancora non ero ben dentro al mondo dei libri per bambini, ero ancora al fantastico e sempre uguale (e confortevole) mondo Disney, dove le gote sono rosse, i capelli in ordine e le gonne fluttuano ad ogni piroetta. Nulla contro Disney, ci mancherebbe ma la sua enorme diffusione ha contribuito ad una omologazione dei gusti che un po' stona. Bene, detta sta roba che proprio c'avevo qua da un po', torniamo al nostro bruco.
Un libro da piccolissimi, da asilo nido. Questo perché la storia è semplice, i disegni molto grandi e il bruco verde. La storia gira attorno alla crescita del bruco alla sua fame insaziabile che lo porta a mangiare sempre più cibo ogni giorno che passa. Ecco che torna la settimana e i giorni che la compongono, un concetto che i bimbi imparano presto (andando alla scuolina, ad esempio) e che ritrovano nel libro. Il finale poi è di quelli che lascia a bocca aperta. Ecco, mi pareva ci fosse qualcosa da dire, uno spunto. Eccolo. Quando leggete ai vostri bimbi, ogni tanto, teneteli davanti a voi e guardate le loro reazioni, concentratevi su di loro. E' uno spettacolo, vedere i loro occhi catturati dal libro, vederli che seguono i disegni alla ricerca della storia, che spalancano la bocca, ridono e urlano. Ecco, il Piccolo bruco maisazio è uno di quei libri col finale in "Ohhhhhhhhhh" e bocche spalancate.
Ne esiste anche una versione popup, l'ho vista una volta all'asilo nido delle bimbe. Devo dire in versione popup il tutto è molto amplificato e diventa una vera a propria opera d'arte. Però passatemi un consiglio: prendetelo popup se siete disposti a vederlo distrutto. Come detto, è per bimbi piccoli, che vorranno toccarlo e mangiarlo. Insomma, se dovete trattarlo come un antico codice lasciate stare, prendete la versione "normale" che è già molto bella.
Altro aspetto che nei libri per bambini sto cominciando a notare, il libro è scritto in stampatello. Questo significa che potrà essere anche un momento di esercizio divertente e diverso per quando i vostri piccoli cominceranno ad andare a scuola e a leggere. Potranno riprendere in mano storie che conoscono e leggerle da soli. E penso con gran soddisfazione.
Stiamo parlando di un libro del 1969, pensare a quanto continui ad essere bello è incredibile.
Detto questo, aggiungo come sempre che si trova in edizione Mondadori.
Buona lettura.

mercoledì 13 aprile 2016

Cacca pupù. Nati per leggere

Torniamo un po' sui grandi classici: la saga dei libri di Simone e dalla sua famiglia. Per me questo (CaccaPupù) rimane il primo ed il solo, gli altri bene ma non benissimo, per dire.
CaccaPupù però è un must, di quelli che troverete in tutte le biblioteche di tutti gli asili d'Italia. Asilo, perché questo si inizia a leggerlo molto presto, anche sotto i tre anni.
Disegni semplici, colori pieni, con poche sfumature, poco testo e scritto molto in grande, storia semplice, lineare e divertente. Questo rientra nella categoria dei libri che non sopporterete più, tanto dovrete leggerlo. Amerete il momento in cui il vostro cucciolo sarà cresciuto e non lo vorrà più sentir leggere tutti i giorni (un po' come quando non vuol più vedere i Teletubbies). CaccaPupù diventerà anche un suo intercalare quotidiano e voi dovrete far appello a tutta la vostra pazienza per non far succedere qualcosa di spiacevole al libro. Pensate sempre che sta comunque rivolgendo tutta la sua passione verso un libro e che presto ce ne saranno altri, tenete duro.
Io l'ho letto molto, anche nelle mie letture "pubbliche" e devo dire che ha sempre riscosso un grande successo. E' uno dei primi libri che i bimbi imparano a riconoscere anche dalla copertina. Quante volte mi son sentito dire "ehi ma hai CacacPupù, lo vedo, leggilo". Poi si presta anche all'interazione, dato che il piccolo ripete spesso il suo nome (CaccaPupù) e i piccoli tendono a ripeterlo anche loro in coro. Tante volte mi son sentito Vasco Rossi a San Siro, quando sono stato travolto dall'urlo CACCAPUPU'.
Dunque, ecco un altro di quei libri da tenere nella vostra libreria, un altro asso nella manica capace di "vincere" su tutto. Quando arriva la fase di CaccaPupù potreste estorcere qualunque promessa ai vostri figli, in cambio di un lettura. Non fatelo, in ogni caso. Però sappiate che un libro è sempre un buon modo per spezzare ogni tensione e coccolare ogni stato d'animo. Questo è uno di quei titoli che vi permetterà facilmente di entrare nella sfera emotiva del vostro cucciolo, perché vorrà sempre che glielo leggiate. Qualunque cosa stia succedendo, CaccaPupù letto sulle vostra ginocchia vincerà su tutto.
Edito da Babalibri, un'altra casa editrice da tenere sempre sott'occhio


martedì 12 aprile 2016

Bee Bee la pecora astuta. Nati per leggere

Altro titolo "nuovo", anzi titoli nuovi, al plurale. Infatti, vi presento entrambi i libri della serie: Bee Bee la pecora astuta, il primo, e Adoro la limonata, il secondo.
Ecco, questi sono due libri molto, molto carini, di quelli che piacciono sempre e fanno divertire sia i bimbi che gli adulti. Magari non è per bimbi piccoli, diciamo che dai tre anni e mezzo in sù è meglio, ma ho già chiarito che le mie indicazioni di fascia d'età son sempre da prendere con le molle. In realtà tutto quello che scrivo dovete sempre tararlo, ma questo è un altro discorso.
Prima annotazione, è un libro divertente da leggere a due voci, coinvolgete il vostro compagno (o la vostra compagna) o un fratello o sorella maggiori. Vi divertirete un sacco. Io ho avuto la fortuna di leggerlo due volte con Maniarosa, che fa un Tontolino di livello assoluto, di quelli che fanno ridere anche se ho letto il libro mille volte e non ho tre anni da almeno 35 anni, e una volta con Erika (ebbene sì, con la vincitrice di Masterchef, son quasi un VIP) che ha fatto una Bee Bee spassosissima e particolarmente astuta.
I due libri si basano sui dialoghi dei due protagonisti, dialoghi che si susseguono con un ritmo ed una intensità crescente fino allo scioglimento finale, dove si ride di gusto della furbizia di Bee Bee e della "stupidità" del tacchino Tontolino. Al momento credo che siano fra i personaggi più amati durante le mie letture e non capita volta che non me lo chiedano. Non importa se ormai l'hanno sentito leggere mille volte, anche la "milleunesima" volta fa ridere. Anche perché tratta di pupù e pipì, come può non far ridere.
I disegni sono molto semplici ma li trovo molto ben fatti, suggeriscono tono e ritmo con la loro lunghezza e con la scelta dei termini. Insomma, da leggere è comunque facile. Anche perché, in un contesto completamente spoglio, non ci sono ambientazioni, vegetazione o altro, il focus è tutto sui personaggi. La cosa molto interessante è che i personaggi hanno delle espressioni. Cioè, provo a spiegarmi. La scena non c'è, fate conto due comici a teatro, senza sfondo, senza ambientazione. Ecco, questo è l'ambiente in cui si muovono Bee Bee e Tontolino, tipo Zelig. Quindi i disegni variano il piano dell'inquadratura che si allarga e si stringe su di loro e le loro espressioni colorano la scena e le battute. Questo, a mio avviso, è molto interessante perchè i bimbi interagiscono e colgono le espressioni, le colgono dalla vostra voce e dai disegni. Quindi le due cose devono essere coerenti. Quindi è meglio se lo leggete prima, anche se lo svolgimento della storia lo si coglie dalle primissime battute.
In altre occasioni ho citato dei libri dei quali è stato poi scritto un seguito. In questo caso ho fatto una "recensione" unica, ci sarà bene un perché...

lunedì 11 aprile 2016

Non è una buona idea. Nati per leggere

Come promesso, ecco qualcosa di nuovo. O almeno di più nuovo rispetto a quanto commentato i giorni scorsi. Ho verificato, "finito di stampare Maggio 2015", diciamo allora che è quasi nuovo. Ancora una volta la "presentazione" di un libro mi fornisce la possibilità di parlare di un aspetto della lettura ai bambini. In questo caso parliamo del fatto che i libri sarebbe meglio leggerli prima. Ovviamente, questo è un consiglio rivolto principalmente a chi legge in pubblico, ma anche a casa essere pronti non guasta. I libri per bambini hanno spesso un finale a sorpresa, un colpo di scena e conoscerlo prima ci permette di arrivare pronti. Anche semplicemente per essere pronti a gestirne il ritmo e tutto il resto. tanto per leggerli prima ci mettete due minuti, mica una settimana. Ai bimbi interessa il giusto ma rovinare un finale non è mai bello. Soprattutto per noi che leggiamo, ci dispiace. Ribadisco, ai piccoli interessa il giusto, loro sono già contenti così. Però essere preparati, essere dei bravi lettori, oltre che dei lettori, è gratificante. Ecco, questo libro si gioca tutto su un equivoco e alla fine, essere pronti e gestirlo coi tempi giusti, fa una gran scena.
Per il resto cosa dire. Io lo leggo anche ai bimbi di un paio d'anni, i disegni sono molto semplici e anche il testo molto asciutto e semplice, si segue senza alcuna difficoltà. Anzi, è interessante proprio il fatto che si sviluppi una storia con poche battute, pochi scambi. Sono riusciti nel non semplice compito di non buttar via una bella idea ma di renderla alla grande.
Poi, come ho detto anche per la storia del Gruffalò, anche qui c'è il ripetersi si uno schema che aiuta anche i piccoli a seguire.
E' un libro simpatico, di quelli che fanno ridere per via dei personaggi, del racconto e del finale. Tenetelo come arma segreta, per dire.
Fra l'altro è anche molto particolare, con uno schema quasi da film muto che apprezzano solo i grandi ma che è originale. Insomma, non è molto che fa parte del mio repertorio ma è diventato subito un grande classico delle mie letture.
Casa editrice il Castoro.

sabato 9 aprile 2016

A spasso col mostro. Nati per leggere

Salute a tutti voi, ecco un altro grande classico: a spasso col mostro. Prossimamente cominciamo a vedere anche qualche novità, per ora limitiamoci sui "must have" come dicono quelli bravi. Però prometto che prestissimo parlaimo anche di titoli nuovi, volevo prima ostentare le mie conoscenze dei grandi classici...
Allora veniamo al nostro Gruffalò. Questo è un libro abbastanza lungo che si presta ugualmente ad essere letto anche ai bimbi più piccoli. Infatti, dato che il testo è in rima e molto musicale, riesce comunque ad essere piacevole, anche se lungo. Ovviamente, se dovete leggere a 10 bimbi di due anni ve lo sconsiglio, ma se dovete leggerlo al vostro bimbo mentre lo tenete accoccolato su di voi sul divano, potete benissimo.
La storia è molto divertente, i disegni sono accurati e ben fatti, anche di dimensioni e forme diverse.
Oltre alla rima, ci sono anche altri elementi che contribuiscono a tener viva l'attenzione anche per una storia lunga: la reitarazione di alcune battute dei personaggi che aiuta anche i piccini a seguire; il fatto che lo schema delle  immagini si ripeta uguale (grandi, mezza pagina, riquadri). Questo aiuta i piccoli e permette a voi di sperimentare una storia un po' più strutturata e lunga, per "traghettarli" verso i libri da bimbi grandi.
Per il resto, esiste anche un seguito. Anche quello carino ma non a livello del primo, ovviamente.
Diciamo che se di un libro per bambini fanno il secondo vuol dire che il primo è molto bello, come per i film.
Quindi ve lo consiglio, anche perchè il Gruffalò è uno di quei personaggi di cui prima o dopo i vostri bimbi parleranno, giusto che lo conosciate.
Nota, ho detto che il libro è lungo ma parliamo sempre di libri per bambini, significa che si legge in dieci minuti anzichè in cinque, non parlo di un libro di Stephen King.
Edizioni Emme.

venerdì 8 aprile 2016

Posso guardare nel tuo pannolino. Nati per Leggere

Scordatevi il titolo di questo libro, per tutti è semplicemente Topotto.
Topotto è il protagonista del libro furbetto per eccellenza. Perchè furbetto? Perchè è un libro pop-up (quasi pop-up ma comunque da scoprire) e perchè il tema è la pupù. E dovete sapere che le due P (pop-up e pupù) colpiscono sempre e funzionano alla grande.Qualunque stato emotivo, per quanto intenso, non potrà mai battere le due PP, la loro attenzione sarà comunque catturata.
Topotto è di quei libri che vengono letti pure al nido, quindi si può iniziare molto presto. E' un libro utile anche per chiarire bene come si usano i libri per bambini. Cioè non riuscirete a leggere Topotto ai vostri cuccioli senza che questi lo tocchino, lo tirino, scoprano le figure, lo rompano. Dovrete superare il concetto di sacralità che avete sempre attribuito ai libri. I libri per bambini non sono antichi codici, sono libri fatti per loro. E' giusto averne rispetto ma stanno meglio sul pavimento che non "in alto così non ci arriva e non lo rompe e lo prende solo quando ci sono io". Non c'è nulla di più divertente di un bimbo che prende un libro e che vi imita mentre leggete, fidatevi. Lasciate che ci arrivino.
Rispetteranno e tratteranno bene il libri perchè li amano, non perchè si deve fare. Io vedo le mie piccole che li hanno massacrati ma adesso, soprattutto con quelli che amano di più, hanno un riguardo notevole. hanno imparato ad amare i libri e li trattano bene per quello, non li trattano bene perchè il babbo altrimenti si arrabbia. Detto che ho tutta l'adolescenza per rovinare il loro amore per i libri, il danno si può ancora fare. 
Discorso diverso se li prendete in prestito in biblioteca, in quel caso il concetto di "condivisione e rispetto" è più forte e deve essere preservato il libro fino a quando non gli è chiaro.
Ma torniamo a noi, Topotto vi farà anche scoprire che i vostri cuccioli non si stancano mai dell'effetto sorpresa, li farà sempre ridere. Per il resto, la storia è bella i cuccioli di animali sono forti e le cacche meritano, in effetti. Presto o tardi sentirete parlare di Topotto, adesso sapete che in realtà si chiama "Posso guardare nel tuo pannolino".
Il libro è divertente ma, soprattutto, è divertente vedere le reazioni dei bambini, la loro curiosità e il loro stupore. Per questo dico che con questo si può iniziare da bimbi, perchè vi permetterà di scoprire tanto.
Osti, mi stavo dimenticando, edizione Clavis


giovedì 7 aprile 2016

Si vede non si vede. Minibombo

Ho resistito finché ho potuto ma adesso devo parlare di Minibombo. Come tutti noi, non sono infallibili ma quando ci prendono fan delle robe...Mamma mia. Io me li immagino in un posto tipo fabbrica di cioccolato, circondati da UmpaLumpa che saltano e cantano e loro che scrivono storie per bambini bellissime alternando balli di gruppo, cioccolate con panna, torte ai frutti di bosco e riunioni dove si gioca ad "1,2,3 stella".
Ecco, racconterò tanti libri Minibombo ma voglio partire da questo: Si vede non si vede.
Perché è uno dei libri per giocare, ne esistono diversi e sono tutti molto belli e divertenti. Non ha testo, tecnicamente si chiamano silent book. Eh beh, ogni tanto tocca far vedere che ho un'adeguata preparazione in materia...
Questo però si presta benissimo, come altri di MB a far giocare i bimbi. Come si gioca? Nel libro ci sono un gruppo di animali e, in base allo sfondo, alcuni di essi scompaiono alla vista. Uno dei giochi è far individuare ai bimbi l'animale che scompare (vi stupiranno). Un bel modo per farlo è raccontarci dietro una bella storia, cercare di far costruire a loro una storia per capire perché questo gruppi di amici gira sempre. I modi di farsi coinvolgere sono diversi e vi divertirete. E vi stupirete. Lo so, l'ho già detto ma fidatevi che vi stupirete. A giocare coi bimbi c'è sempre da stupirsi, anche perché a giocare quelli bravi sono loro, non ci son storie.
Ai bimbi piace giocare anche quando ormai lo sanno a memoria, gli piace indovinare anche quando non è più una sfida. A quel punto, se per voi è noioso (ma solo per voi...) potete semplicmente cambiare racconto, partire dal fondo, dare un nome agli animali, insomma, vi annoierete solo se vi fiderete della vostra fantasia, se vi farete guidare dai vostri piccoli avrete sempre modo di leggerlo in maniera diversa. Quando leggo ai bimbi, in pubblico, è difficile inventare completamente tutta la storia anche perchè ho davanti una decina (o qualche decina...) di piccoli cuccioli strabordanti idee e fantasia. Ma quando sono a casa, con le mie due piccole, allora mi lascio guidare e ogni volta il libro cambia.
Minibombo fra l'altro è una di quelle case editrici con le idee abbastanza chiare, con autori "fidelizzati" che propongono visioni del mondo sempre molto colorate e variegate, con animali mai banali, ma sempre riconoscibili. Insomma, per questi ho un debole, si capisce tanto?
Ve ne consiglierò altri dei loro. Ah, questo potete leggerlo ad ogni età, anche semplicemente giocando con forme e colori.

mercoledì 6 aprile 2016

Il lupo che voleva cambiare colore. Nati per leggere

Osti questo Libro. "Il lupo che voleva cambiare colore" l'ho sentito leggere da una lettrice eccezionale, di quelle capaci di incantare adulti e bambini: Mariarosa. Ovviamente me ne sono innamorato subito e mi è picaiuto anche quando l'ho letto io. Mariarosa potrebbe rendere bello anche il bugiardino dell'Aspirina, il fatto che continui a piacermi anche letto da me è importante.
Con questo libro entriamo nel fantastico mondo dei lupi. E qui inseriamo una riflessione: non troverete mai un lupo uguale ad un altro....e questo è importante. Oltre che molto bello.
Se siete mai finiti sul sito di Nati Per Leggere http://www.natiperleggere.it/ avrete anche voi scovato quel passaggio in cui viene spiegata l'importanza di rappresentare in mille modi diversi i personaggi, gli animali ecc ecc. e non omologarli.
Questo lupo, ad esempio, è di quelli che non fanno paura, nonostante sia nero nero e abbia i dentoni. Quindi direi che lo si può leggere da molto presto. Anche perché, come si evince dal titolo e dalla copertina, in questo libro ci sono i colori. E i bimbi amano i colori. E ci sono anche i giorni della settimana, coi quali cominciano presto a famigliarizzare. La copertina, giusto. Prima che mi dimentichi ancora, quelli che leggo io sono tutti libri che mi vengono suggeriti da altri volontari o dai due angeli che seguono il progetto NpL a Ravenna e sono libri che vengono studiati non solo nella sostanza ma anche nella forma, consapevoli che andranno in mano (e non solo) di bambini. Ecco, Il lupo che voleva cambiare colore ha una copertina "morbida" di quelle che i vostri piccoli vorranno stringere. Poi, una volta scoperto che il lupo non morde diventerà uno di quei libri da leggere e rileggere. A volerla dire tutta questo libro dietro c'ha pure un messaggio bellissimo (che viene riportato anche nella dedica in apertura, per chi proprio proprio non c'arriva) ma voi non fateci caso, leggetelo perchè è bello, perchè fa ridere e vi piace. Poi magari vi capita come è successo a me quando Gaia mi ha detto "ma certo che sta bene nero, ognuno è bello così com'è" e vi vien voglia di fermare tutto in quel preciso istante.
Ah, vediamo di essere seri, edizioni Gribaudo.

lunedì 4 aprile 2016

Mangia i piselli. Nati per leggere

Avete presente il libro dell'altro giorno, "i due mostri" e l'accenno al discorso non scegliete i libri per secondi fini? Bene, anche mangia i piselli si presta.
Mangia i piselli è un libro molto divertente in cui il ritmo del libro viene sottolineato sia dalla contrapposizione fra le battute delle due protagoniste (mamma e figlia) ma anche dall'evoluzione grafica dello stesso, che cresce e cala aumentando e calando intensità. Insomma, è un libro che recita da solo. Basta che ne assecondiate il testo e lui vi detterà tempi comici che manco al Derby di Milano.
E' un libro per bimbi grandini, secondo me, perchè ci sono molte parole e si gioca molto su ritmo e dialogo. Nonostante le immagini siano ben fatte e assecondino ottimamente il ritmo e il mood della storia.
Ma il finale è proprio quello che nessun genitore vorrebbe, al limite del diseducativo. Però è così. Sottolineo e sottolineerò spesso questo aspetto perché è quello che mi è costato maggiore fatica, rinunciare a terzi fini nel legger un libro. Io ero uno di quelli "mi scusi mi darebbe un libro per insegnare ad usare il vasino?". Sì, se cercate ci sono ma concentratevi su altro. Quando leggete una storia al vostro bimbo gli state insegnando molto di più che orinare (ho usato il termine orinare perché non credo di averlo mai usato in questo decennio). Quindi lasciateve andare, se vi sembra che ci sia qualcosa di diseducativo è meglio, educare i figli non spetta ai libri e forse un libro può essere un buono spunto per iniziare a parlare. Fra qualche anno però, adesso leggetelo e basta. Divertitevi a leggerlo.Fatevi due risate assieme a loro, ai bimbi piace ridere delel stesse cose di cui ridono i grandi, crea legame. Quindi ridete di Daysi e sua mamma, fatemi un favore. Non fate quella faccia di disappunto.
Comunque, Mangia i piselli sarà uno di quei libri che vi stuferà, che arriverete ad odiare. Ah, giusto, non ve l'ho detto: quando comincerete a leggere ai vostri piccoli il problema di cambiare storie, di legger nuovi libri sarà solo il vostro. Dopo aver letto mille mila volte lo stesso libro sarete voi a voler cambiare. Ecco, Mangia i piselli è uno di questi, di quei libri che leggerete e rileggerete all'infinito. Sempre quello, sempre lui, avrete gli incubi, vi sognerete il testone gigante di Daisy. In una fase della mia vita era pure finito in bagno e lo leggevo ogni volta che una delle bimbe doveva fare i suoi bisogni, perché le piaceva. Immaginate la scena: figlia sotto al metro seduta sul water con gambette ciondoloni e babbo rubicondo spiaggiato sul pavimento che legge Mangia i piselli e le tiene la mano. Fidatevi, è una delle robe più belle che abbia mai fatto.
Quindi, Mangia i piselli prima o dopo entrerà nella vostra vita, statene certi.
Cosa posso dire del libro, giusto per dare un senso a questo post. La storia è semplice c'è Daysi che non vuol mangiare i piselli e sua mamma pronta a promettere di tutto pur di farglieli mangiare. Il tutto in un crescendo sia di ritmo che di immagini.
 Ah, come sempre: Salani Editore.
 

sabato 2 aprile 2016

I due mostri. Nati per leggere

Oh, questo libro a me piace, fa pure ridere un sacco. Mi piacciono i disegni, anche se sono molto semplici, li trovo divertenti, i due mostri sono carini. Non hanno nulla di particolarmente creativo o di diverso, curioso. Sono semplicemente due mostri dalle fattezze molto buffe, uno rosso e uno blù.
Prima che mi scordo, edito Lapis.
Però parlare di questo libro mi serve per introdurre un altro ragionamento.
Questo libro è per bimbi "grandi", diciamo che dai 3 a salire, ma forse pure più piccoli, vedete voi. L'aspetto interessante è che i due mostri, litigando, si lanciano insulti ed improperi. E si lanciano gli insulti tipici dei bambini. C'è un susseguirsi di botta e risposta fatto solo da epiteti.
Quante volte ho visto genitori e insegnanti rimanere interdetti dall'intercalare degli insulti. Anche qualche nonna. In questo caso leggere mostrando le immagini mi mette al riparo: io seguo solo il testo, non mi sto inventando "brutte parole" per traviare i vostri piccoli. Mi son pure capitati lettori che hanno "edulcorato" il testo. Io non faccio così, io lascio il testo come lo trovo, non accorcio, non taglio, non cambio....casomai mi soffermo e spiego, se è il caso. E' molto meglio più divertente (e forse pure utile) fermarsi a spiegare qualcosa, se richiesto...ma non ve lo chiederanno, che non occultarlo per non doverne parlare.
Però, cari amici miei, non fatevi spaventare dagli insulti. Un "testa di rapa" letto da voi in un racconto molto divertente si trasforma da un insulto ad una risata, perde di cattiveria, di astio e viene "disarmato" dalla vostra lettura. Detto e ridetto (visto che non l'ho premesso) che non c'è nessun secondo fine in questo. Semplicemente vedrete che è così, quello che viene fuori da voi, leggendo assieme a loro, ha una dimensione e una collocazione completamente diversa. E' qualcosa che appartiene alla vostra sfera. Non è la parolaccia detta dal compagno di scuola che l'ha sentita dire dal fratello maggiore. No, niente proibito, niente peccato, nessun astio. E' solo una parola. Ed è la parola giusta, vedendo i due mostri non gli poteva affibbiare espressioni diverse, sono perfette quelle. E se sono perfette quelle non possono essere sbagliate.
Quindi non scegliete i libri censurando o edulcorando, se son stati scritti così è perché qualcuno c'ha pensato e "ha visto l'effetto che fa". Poi magari un giorno parliamo anche del fatto che leggendo un libro ai vostri cuccioli fate talmente tanto che non ha senso cercare libri con terzi fini (il libro per far smettere di fare qualcosa, per capirci).
Ma veniamo a noi, veniamo ai due mostri. Mi fa ridere, lo uso sempre per coinvolgere le mie bimbe, quando leggo questo libro sento l'energia salire e la loro presenza che aumenta. E' un libro energico, da leggere con ritmo e con un enorme sorriso facendo solo attenzione a tenere ben distinti i due mostri (io non sono uno di quelli capaci a fare le "voci" ma questo libro si presta). Ecco, forse non è proprio l'ultimo libro prima di andare a dormire, perchè l'energia, per quanto il finale sia tranquillo, si alza veramente.
Poi uno dei due mostri mi somiglia terribilmente. Ah, l'altro assomiglia terribilmente a voi.

venerdì 1 aprile 2016

Tararì tararera. Nati per leggere

Terza puntata, forse è tempo di fare un po' di chiarezza. Non ho le conoscenze e le competenze per commentare o recensire nulla, non troverete in queste righe nulla di illuminante, nessuna chiave di lettura, interpretativa o analisi approfondita.
Allora perché dovreste leggere? Già, perché? Perché esistono tanti libri, tanti libri bellissimi ed alcuni che sarebbe un peccato che i vostri figli si perdessero. E che anche voi vi perdeste. Pensatemi come il vecchio zio che  ha letto un sacco di libri e al quale mandate un sms per sapere cosa regalare al compagno di scuola dei vostri figli per fare bella figura (mandate un sms perchè sono uno zio logorroico e se mi telefonaste poi non vi mollerei più di chiacchiere). Ecco, qui non troverete nulla di più. Forse qualche curiosità, qualche aspetto meno immediato ma nulla più. Se cercate su google trovate già tanti altri validi blog più competenti e preparati. Ci sono un sacco di pagine che anche io consulto perchè sono fatte con cura, professionalità e competenza. Ma il mio compito non è prepararvi o spiegare, il mio obiettivo neanche troppo segreto è farvi leggere un libro a vostro figlio. Il mio intento è quello di farvi venir voglia di leggere coi vostri figli.

Oggi parliamo di un libro evergreen, di quelli che tutti i bambini hanno sentito leggere almeno una volta. E, soprattutto, che non scordano mai. Si intitola Tararì Tararera e ha la peculiarità di essere scritto in lingua piripù. La lingua piripù è una lingua inventata che permette coi suoni, col ritmo, coi volumi di accompagnare una storia. Disegni, storia, linguaggio sono adatti a tutti, io ho cominciato a leggerlo a Gaia e Bianca da subito e l'hanno sempre seguito. La storia si segue bene, è semplice e i disegni molto chiari, la vera ricchezza sta nei dettagli che la lingua piripù permettre ai vostri bimbi di inserire.
Unica cosa che mi sento di aggiungere, non fatevi scoraggiare, per i bimbi è un libro facilissimo perché permette loro di dialogare con la storia, di costruirne il senso. Possono attribuire ai suoni dei significati da abbinare ai disegni, anche al di là di quello che viene immediatamente suggerito. Ma da leggere è difficile. Se i grandi chitarristi si riconoscono dagli assoli, i cantanti dagli acuti, beh, i lettori si dividono fra chi legge Tararì Tararera e chi non se la sente....ehehehehehe. Non fatevi spaventare, leggetelo e ridete di quello che aggiungeranno i vostri cuccioli. E' un libro che non può mancare, è anche una bella sfida. Le prime volte inciamperete sulla lingua piripù ma poi imparerete a leggerla e ne sarete fieri.
Ah, vedi che mi scordavo una roba: edizioni Carthusia.