Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

venerdì 1 aprile 2016

Tararì tararera. Nati per leggere

Terza puntata, forse è tempo di fare un po' di chiarezza. Non ho le conoscenze e le competenze per commentare o recensire nulla, non troverete in queste righe nulla di illuminante, nessuna chiave di lettura, interpretativa o analisi approfondita.
Allora perché dovreste leggere? Già, perché? Perché esistono tanti libri, tanti libri bellissimi ed alcuni che sarebbe un peccato che i vostri figli si perdessero. E che anche voi vi perdeste. Pensatemi come il vecchio zio che  ha letto un sacco di libri e al quale mandate un sms per sapere cosa regalare al compagno di scuola dei vostri figli per fare bella figura (mandate un sms perchè sono uno zio logorroico e se mi telefonaste poi non vi mollerei più di chiacchiere). Ecco, qui non troverete nulla di più. Forse qualche curiosità, qualche aspetto meno immediato ma nulla più. Se cercate su google trovate già tanti altri validi blog più competenti e preparati. Ci sono un sacco di pagine che anche io consulto perchè sono fatte con cura, professionalità e competenza. Ma il mio compito non è prepararvi o spiegare, il mio obiettivo neanche troppo segreto è farvi leggere un libro a vostro figlio. Il mio intento è quello di farvi venir voglia di leggere coi vostri figli.

Oggi parliamo di un libro evergreen, di quelli che tutti i bambini hanno sentito leggere almeno una volta. E, soprattutto, che non scordano mai. Si intitola Tararì Tararera e ha la peculiarità di essere scritto in lingua piripù. La lingua piripù è una lingua inventata che permette coi suoni, col ritmo, coi volumi di accompagnare una storia. Disegni, storia, linguaggio sono adatti a tutti, io ho cominciato a leggerlo a Gaia e Bianca da subito e l'hanno sempre seguito. La storia si segue bene, è semplice e i disegni molto chiari, la vera ricchezza sta nei dettagli che la lingua piripù permettre ai vostri bimbi di inserire.
Unica cosa che mi sento di aggiungere, non fatevi scoraggiare, per i bimbi è un libro facilissimo perché permette loro di dialogare con la storia, di costruirne il senso. Possono attribuire ai suoni dei significati da abbinare ai disegni, anche al di là di quello che viene immediatamente suggerito. Ma da leggere è difficile. Se i grandi chitarristi si riconoscono dagli assoli, i cantanti dagli acuti, beh, i lettori si dividono fra chi legge Tararì Tararera e chi non se la sente....ehehehehehe. Non fatevi spaventare, leggetelo e ridete di quello che aggiungeranno i vostri cuccioli. E' un libro che non può mancare, è anche una bella sfida. Le prime volte inciamperete sulla lingua piripù ma poi imparerete a leggerla e ne sarete fieri.
Ah, vedi che mi scordavo una roba: edizioni Carthusia.

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