Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

martedì 30 luglio 2013

Fare selezione ispirandosi ai Motoclub americani.

ANTEFATTO NUMERO 1.
Mi sono occupato per anni, quasi un decennio, di risorse umane. Dalla selezione alla gestione, credo di aver visto molto, non dico tutto perchè mi mancavano ancora molti aspetti però diciamo che ho visto molte cose.
A suo tempo, oltre ad aver studiato e frequentato corsi ho letto di tutto sul tema, libri di psicologi, libri di filosofi, libri di sociologi e addirittura libri di ingegneri (mai detto di essere perfetto) che assicurano di aver capito come fare, quale sia l'approccio giusto alla materia risorse umane.
Per anni ho studiato e seguito i consigli di tutti e di nessuno, cercando di prendere il meglio.
Ho applicato e valutato approcci nella ricerca e selezione cercando di trovare la via più efficace ed efficiente cercando di soddisfare il più possibile il famoso cliente interno.

ANTEFATTO NUMERO 2.
Nel 1947 ad Hollister (siamo negli U.S.A.), durante un motoraduno, si scatenò una immensa rissa fra bande di motociclisti che per giorni tennero in scacco la città e la polizia (che dovette attendere rinforzi). In seguito a questo episodio la A.M.A. (associazione motociclisti americani) emise un comunicato in cui diceva che il 99percento dei motociclisti era brava gente e che solo l'un percento erano delinquenti.
A seguito di questa affermazione nacquero i MC, ovvero i motoclub che si erano distaccati dall'A.M.A. Si fecero chiamare onepercenters. Attenzione, gli onepercenters non sono necessariamente dei delinquenti, sono fuori dalle regole A.M.A.
Poi ci sono anche quelli con propensione a delinquere.
I Big Four dei MC sono: OUTLAW MC; HELLS ANGEL; BANDIDOS MC; PAGANS MC (in rigoroso ordine wikipedia, per non fare torti a nessuno).

Non mi aspettavo di trovare punti di contatto fra questi due antefatti e soprattutto non mi aspettavo che i MC potessero essere da ispirazione per la gestione HR, invece...
Per diventare un effettivo di uno dei Big Four devi portare pazienza due anni, due anni durante i quali sei a disposizione e devi mostrarti disposto e disponibile verso il bene del gruppo. Il bene del gruppo viene prima di tutto, tradire il gruppo non ha attenuanti e non ha giustificazioni. Nella migliore delle ipotesi comporta l'allontanamento con la restituzione dei “colori del MC” e cancellazione dell'eventuale tatoo (nei casi più cruenti mediante ustione con la marmitta della moto). Quindi sei un precario. Però è chiaro cosa devi fare se vuoi un contratto a tempo indeterminato.
Il bene comune è superiore. I MC, essendo nati come forma di ribellione dalla società americana del dopoguerra erano pieni di ex militari che vivevano il reintegro in società come un momento difficile. I MC sono nati quindi pieni di simboli, per dare appartenenza, di rituali e di regole, regole ferree. Il modo migliore per far sentire a proprio agio un reduce, riproporgli la stessa struttura, rigida, verticale piena di regole. Questa struttura si è evidentemente evoluta ma senza snaturarsi. Ecco, questa rigidità e queste regole ferree non sono fra gli aspetti che copierei però mi servono per introdurre una chicca. Per anni mi sono interrogato e confrontato su come si faccia selezione, su come reclutare le persone giuste. I MC hanno una struttura talmente particolare che non è adatta a tutti, devono scegliere bene chi avviare al duro percorso di inserimento, non è loro interesse provarne mille per trovarne dieci, preferiscono provarne solo venti e trovarne 10. Quindi scelgono bene.
Gli Hells Angels sono soliti dire che “We do not recruit, we recognise”. Sei parole per dare la miglior definizione possibile di un processo di selezione che centra l'obiettivo: riconoscere e non reclutare. Una sola volta nella mia vita uno dei miei mille capi mi ha dato un'indicazione molto simile a questa. Si tratta della Betta che un giorno mi disse “Nicolò, noi facciamo colloqui tutti i giorni ma tu ascolta me, se riconosci uno di buon senso, assumilo. Qualcosa da fare glielo troviamo”.
Tutto questo non per dire alla Betta che se vuole può diventare una motociclista delinquente, ma per dire come la sintesi di una buona selezione, secondo me, sta proprio nel riconoscere.
Riconoscere che implica due aspetti: sapere cosa riconoscere e conoscerlo bene (gli Onepercenters sanno chiaramente cosa sono, quali sono i loro valori, quali gli obiettivi, cosa serve per essere uno di loro); sapere dove cercare per riconoscere quello che cerchiamo nelle persone.

Nota. Per le info sui MC ho tratto materiale dal libro di Parodi "il cuore a due cilindri" ed uno dei libri di Sonny Barger (Leader degli Hell's Angel).

mercoledì 24 luglio 2013

Post picaresco sul mio sviluppo musicale.

L'altra sera, in un momento di massimo relax, mi son ritrovato a cantare canzoni per un paio d'ore assieme a 3 amici. E' stato un momento molto bello, di gusto, di divertimento, di allegria.
La musica è sempre stata presente nella mia vita, ho ascoltato, ho ballato e anche cantato (non in pubblico, grazie a chi vi pare).
Uso questo post per riscoprire un po' gli amici e le persone che mi hanno portato una canzone o un artista, che mi hanno presentato qualcosa che gli piaceva.
Inizio da mia mamma che mi ha fatto conoscere Baglioni e me l'ha fatto amare tanto; ringrazio mio babbo perchè, forse senza neppure saperlo, mi ha regalato gli Eagle e, soprattutto, aveva in casa un vinile con una strana copertina sopra, molto bello, che ho ascoltato tanto e che si intitola Aqualong, a firma Jethro Tull.
Poi, in ordine cronologico ma per puro caso, c'è stato Tia che un pomeriggio di anni fa (tanti tanti) mi disse, senti questa cassetta, sono i Queen a Wembley. Fu amore e lo è ancora oggi. Per i Queen, non per Tia.
Poi ci sono stati i centri federali estivi della FIT che mi hanno regalato tutto il repertorio anni 60/70/80 che mi sarebbe poi servito durante le gite scolastiche degli anni 90, da Samarcanda a La Canzone del Sole, da Il Pescatore a Io Vagabondo, da C'era un Ragazzo a Banana Cocco Baobab.
Le suddette gite mi hanno portato Litfiba, Ligabue, Vasco (contro la mia volontà) e Elio e le Storie Tese.
Poi è arrivato il liceo e ci vorrebbe un post intero su due persone: Cino e Jacopo.
Il primo mi ha fatto scoprire Guns, i musical di Andrew Lloyd Webber, son tornati i Jethro Tull ma in maniera più consapevole, è arrivato Bon Jovi, i Led Zeppelin e altre decinaia di mostri sacri, di quelli che dovranno entrare anche nel bagaglio minimo delle mie figlie.
Jacopo mi ha introdotto ai Nirvana, specialmente l'album In Utero e al Brit Pop, anche se lui era più Oasis mentre io scoprii una predilezione per i Blur. Nota a margine, ammetto a distanza di un ventennio però che sentire alla radio gli Oasis di Wonderwall mi riporta più a quegli anni che non Boys and Girls o Song2.
Poi Jacopo è stato per anni l'amico che riconosceva le canzoni, tipo che eravamo in discoteca, partiva un pezzo che non conoscevi, lo guardavi e lui faceva baby-talk dicendo “Pennywise” (NOTA: baby-talk è quando uno parla muovendo eccessivamente le labbra, come si fa ai bambini o in un ambiente rumoroso come una discoteca).
In quegli anni c'è stata la France che mi ha fatto amare Sinnead O'Connor ed Enya.
Ah, doveroso passo indietro per citare mia cugina e il concerto di Madonna a Firenze del 1987. No, non ci sono andato io, però quell'estate ho scoperto Madonna pure io attraverso i suoi racconti.
Sono arrivato da solo, ma lo voglio citare ugualmente, a Bjork. Mi ricordo che al tempo ascoltavo diversa musica, potevi andare nei negozi di dischi ed ascoltare prima di comprare. Rimasi folgorato da lei.
Cito Ronco perchè attraverso lui (e il sempre presente Jacopo musicologo fra i 15 ai 23 anni) ho scoperto i Rage Against the Machine; cito Jaffa per i System of a Down.
Passo indietro ancora una volta: c'era Fede quando arrivarono Sapoltura e Pantera e la saletta del Vidia con i suoi artisti.
Durante l'università c'è stato molto Fusco ma con scoperte molto spesso contemporanee, ormai ero musicalmente maturo...
Siamo quasi in fondo ma a questo punto arrivano un paio di chicche.
Ci sono una manata di album che non mi stanco mai di ascoltare, che non ho bisogno di smettere di suonare per un po' perchè mi hanno smagato. Uno è Dead Winter Dead dei Savatage e devo ringraziare forse il più grande conoscitore di musica che conosco, Lorenzo AKA Painkiller. Sempre a Painkiller devo anche una rivisitazione della musica italiana che precedentemente mi si era palesata ai centri FIT e dei Metallica che mi avevano lambito senza troppa convinzione salvo poi segnarmi come un marchio a fuoco.
Sicuramente mi dimentico altre mille cose, fatemi pensare un po'. Diciamo che al resto sono arrivato sulla scia di queste scoperte, un po' come arrivare ai Blur attraverso gli Oasis (stasera mi trovo le gomme tagliate).
Ultimissima nota sui locali, in ordine a cazzo: Vidia, Velvet, Rock Planet, Flinstone, Millenium, Tittitwister, Gufo e chissà cosa mi dimentico di importante.

Faro di Porer - Croazia

Dopo averlo visto fare a millemila persone con risultati spettacolari ho deciso di provarci anche io.
Ho sfruttato la giornata passata al faro di Porer, in Croazia, per posizionare la mia GoPro e lasciare che scattasse foto in sequenza.
La macchina era posta a Sud dell'isola. Ah, già, il faro di Porer è su un'isola di 80 metri di diametro.
L'ho messa a Sud, rivolta verso Nord, perchè ho pensato che il sole non le avrebbe dato fastidio.
La GoPro fa una foto ogni 60 secondi, speravo di riuscire ad impostare un intervallo più ampio (tipo 10 minuti) ma non si fa.
L'ho piazzata alle 6.00 del mattino, anzi alle 6.09 del mattino.
L'ho tolta dopo le 19.00, mi pare verso le 19.20.
Ho dovuto ricaricare la macchina due volte, quindi ci sono due "buchi" da qualche ora.
Le foto sono comunque 580.

Note sul faro:
Il faro sorge a Porer, a circa 2,5 km dalla terra ferma; la zona è soggetta a molte correnti; la fauna ittica è molto ricca; il faro fu costruito nel 1833; adesso ci sono due appartamenti, ognuno da 4, dove si può pernottare; per raggiungere l'isola ci vogliono 30 minuti di barca; il faro ha tre distinti approdi che vengono sfruttati in base alla corrente del momento; è alto 35 metri.

Alcune cose da notare, se le vedete:
La bandiera MdT che garrisce al vento; Giulia che pratica seduta sul blocco di cemento; io che passo diverse volta; noi che issiamo la bandiera MdT; io che mi metto sul blocco di cemento in piedi e espongo la bandiera; noi che facciamo il giro sul faro, fino in cima; la camera che si appanna per un periodo; il cane Medo; Maybe ed io che ci atteggiamo alla fine del video.

Alcuni rimpianti: avrei dovuto dar retta a Maybe, ricaricare la camera per mezz'ora e fare altre foto dalle 20.00 alle 22.00...sarebbe stato bello completare il giro; purtroppo la zona a Sud del faro è quella meno "frequentata", l'avessi messa da un'altra parte ci sarebbe stato più movimento ma forse non sarebbero venute bene le immagini.

Detto questo, buona visione. Il video dura due minuti esatti.