Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

sabato 29 giugno 2013

Facebook nel 2028, quando lo racconterò alle mie bimbe.

Forse quando le mie bimbe saranno grandi Facebook non esisterà più, oppure si sarà evoluto in qualcosa di nuovo. Forse lo ricorderemo come adesso ricordiamo il primo Grande Fratello, quello che ha dato il via ai Reality e poi a Talent Show.
Però può darsi che un giorno le mie piccole mi chiedano “ma babbo cosa facevi col telefono in mano quando eravamo piccine e ridevi da solo?”.
Allora gli racconterò di FB e delle cose entusiasmanti che ho imparato.
Per esempio, ho imparato che si possono fermare le ingiustizie con un semplice “Mi piace”, un po' come fare una firma contro la droga o contro l'Aids ai tavolini in Via Indipendenza a Bologna.
Potrò dire alle mie piccole di aver fatto un sacco di bene al mondo con i miei “Mi piace”, fame, malattie, malattie rare, ingiustizie...non mi sono risparmiato, ho votato la mia vita alle giuste cause.
Altra cosa importante che ho visto su Fb è che purtroppo si può morire leggendo un commento, mi è capitato diverse volte di leggere di gente sfortunata che ha letto un commento e poi è morta. Mannaggia, per loro non son serviti i “Mi piace”.
Però ho anche visto che sono l'unico a non aver perso drasticamente peso con una dieta miracolosa, Carlos AKA Roger AKA Michel AKA Claudio ha perso un sacco di peso e si è fatto una foto prima e una dopo. Bravo qualunque sia la tua identità. Invece la storia di Maria AKA Lucy AKA Carlà mi pare più strana perchè ha perso peso ma le son cresciute le tette...
Ah, ho anche capito che al mondo ci sono ancora parecchi creduloni che pensano che mettendo “3 come commento e aspettando” succeda qualcosa di incredibile ad una foto.
Vorrei però ricordare che FB è anche molto furbo, ogni tanto cambia regole della privacy obbligando tanti utenti a chiedere agli amici di andare con il mouse sul nome, aspettare un menù a tendina ecc ecc. Non sapete quante volte succede.
Di buono c'è che FB ha liberato migliaia e migliaia di server aziendali di mail con allegati scemi, foto e filmati, ormai sono tutte nei vari gruppi...che a mio avviso sono fra le cose più belle di FB.
Lascio perdere il discorso giochi perchè non li ho mai frequentati, però ricevo tante richieste.
Ah, dopo aver inventato il mondo irreale di FB lo stesso FB si è reso conto di questa sua creazione e adesso, quando hai un nuovo amico, ti chiede anche se lo conosci dal vivo oppure solo in questo finto universo.
Su Fb ho anche visto che si possono distorcere le informazioni come e quando si vuole, che si possono attribuire citazioni a chiunque, che nessuno cita mai la fonte quando urla qualcosa...insomma è un bello spaccato del mondo, con il bello ed il bruttissimo.

lunedì 24 giugno 2013

sto leggendo un libro sulla tragedia della Mecnavi

che si chiama "il costo della vita".
Il fatto mi sta particolarmente a cuore, non so perchè. Cioè, quando è accaduto ero piccolo ma ricordo che la maestra me ne parlò. Poi ricordo che me ne parlò mio nonno (questo nonno Post sul nonno Alfonso ). Poi il fatto mi è sempre ronzato attorno, anche mio suocero me ne ha parlato, avendone vissuto una parte.
Quindi son partito con molte aspettative, il fatto mi sta a cuore.
Devo dividere questo mio commento in due parti. Ma prima una premessa: commento il libro prima di averlo finito. Non credo si faccia però ho urgenza di dire una cosa e non posso aspettare.
Il libro non mi è piaciuto. Secondo me non è all'altezza del fatto, o almeno non è all'altezza di dove io ho messo il fatto. Ad inizio seconda parte l'autore dichiara di aver raccolto molto materiale ma di non aver ancora le idee chiare su come scrivere il libro. E si vede. Il libro non ha un verso, ci sono molte testimonianze, molte info raccolte, molti dettagli ma non aggiunge nulla ad una ferita ancora molto forte e non solo per gli anniversari. Forse il fatto avrebbe meritato più rispetto e non essere inserito fra l'apprezzamento ad un libro ed al pensiero di un giovane giornalista ravennate (apprezzamento che condivido, in realtà), il commento su un hotel e il non apprezzamento per un ristorante della città o il commento stereotipato dei cittadini ravennati. Si poteva fare di meglio.
Per me l'autore o non ha trovato tutto quello che cercava o ha trovato tanto materiale e si è stancato nel trovarlo, perdendo energia per organizzarlo.
Il giovane giornalista ravennate che lui cita suggerisce uno spunto interessante quando dice “questa è una storia perfetta, ci sono buoni e cattivi ma forse c'è di più” (citazione non esatta ma non ho il testo sotto mano). Ecco, secondo me c'è di più che sentire i sindacati recitare l'ennesimo “se avessimo potuto, se ci avessero lasciato”, la tragedia della Mecnavi è molto di più.
C'è dell'altro oltre all'imprenditore spietato e cattivo, senza scrupoli.
E' uno spartiacque per il porto di Ravenna che poco tempo dopo perderà un altro attore molto importante. Ci vorranno decenni e ne servono ancora per ridare identità al porto.

Detto questo voglio però introdurre la seconda parte del commento: il libro va' letto ed era necessario in questo momento, non si poteva aspettare altro tempo.
La cosa migliore dell'autore è aver capito che non si poteva più aspettare, che il ricordo di questa tragedia è rarefatto e che altre possono essere alle porte. Sentir parlare di precariato, di scarsa sicurezza, di abbassare il costo del lavoro, di inseguire il profitto ha un suono molto attuale, non si parla di crisi come accade ora ma forse c'erano altri alibi.
Il libro deve essere letto adesso e deve essere letto da tutti.
Abbiamo perso la sicurezza del lavoro non possiamo perdere la sicurezza sul lavoro (che pessima frase, però è uscita così). E il rischio, oggi, si chiama carta. Il rischio è di aver inventato un nuovo mestiere, quello di chi si occupa di sicurezza e di non metterlo in condizione di lavorare per un problema di costi, di costringerlo a far quadrare la carta e non il lavoro. Sono stato sempre fortunato ed ho lavorato in aziende in cui la sicurezza era la priorità di tutti ed ho avuto a che fare con RSPP capaci e presenti.
Leggendo il libro però certe situazioni disperate del 1987 suonavano tanto attuali.

Il mio consiglio, per quello che vale, è leggetelo. Leggetelo con attenzione e tenete vivo il ricordo di una tragedia immane.

mercoledì 19 giugno 2013

Crescere le mie figlie come Tim Duncan. Il presente ed il futuro.

Allora, per questo post ci vuole un minimo di introduzione.
L'idea nasce dal video allegato.
Nel video c'è un signore seduto a terra che gioca coi suoi figli. Il signore si chiama Tim Duncan ed è un giocatore di basket americano. E' uno dei grandi, uno di quelli che si fanno ricordare. Ha 37 anni, è a fine carriera. Durante la sua carriera ha vinto molto e, in questi giorni, si gioca la finale di campionato, per aggiungere un altro titolo al suo palmares.
Il video è stato girato durante l'intervallo di gara 5. La finale si gioca al meglio delle 7 partite, chi ne vince 4 è campione. Si arriva a gara 5 sul punteggio di 2 pari.
Ecco questo per inquadrare.
Una delle stelle del basket professionistico americano, durante una partita decisiva della serie finale, durante l'intervallo trova tempo di giocare e ridere coi figli. Mi risulta che lo faccia sempre che dedichi parte del riposo a giocare coi figli ogni partita che gioca in casa.

Premesso questo sono tornato a pensare al mio ruolo di genitore. Come molti dei miei coetanei sono figlio di genitori che hanno cavalcato gli anni ottanta, di quei genitori che lavoravano in un momento in cui si guadagnava e che lo facevano per noi. I nostri genitori hanno costruito il nostro futuro lavorando come somari, facendo salti mortali per il nostro bene. Andavano al lavoro la mattina e tornavano la sera perchè c'era la possibilità di costruire il futuro e noi gli siamo stati e gli saremo sempre riconoscenti. Ho visto i miei genitori fare sacrifici assurdi, ci sono stati periodi della mia vita in cui sono stato anche tre giorni senza vedere mio babbo anche se vivevamo a casa assieme perchè lui usciva troppo presto e tornava troppo tardi. Era il periodo in cui si facevano tutte queste cose per il nostro bene, per poterci mettere nelle condizioni di vivere bene.
Perchè a noi non dovevano mancare le opportunità. E non mi sono mancate, ho avuto tutto quello che volevo e i miei genitori hanno costruito per me un futuro splendido.
Ho pensato a lungo a questo, ho riflettuto molto. Appena è nata Gaia ho avuto una prima folgorazione (cui poi, grazie al cielo, ne è seguita un'altra) e mi ero dato un obiettivo di carriera molto ambizioso per poter assicurare il meglio per Gaia. Mi ero imposto di lavorare come un matto, di fare carriera per garantirle un futuro. Qualcuno che mi ama l'ha fatto con me ed io ero pronto a farlo per lei. Ero pronto a rispondere a mail a blackberry ad orari assurdi, a vedere evolvere il mio biglietto da visita, ad inacidirmi per ottenere titoli, ruoli e compensi.
Poi è nata Bianca e sono stato folgorato una seconda volta. Non bastava. Non era sufficiente fare quello che i miei genitori hanno fatto per me. Io dovevo lavorare per costruire loro un futuro ma dovevo esserci per dare loro un presente. Io devo essere come Tim che nel momento professionale più importante della sua vita si ferma per giocare coi figli. Fra 10 anni i figli si ricorderanno i trionfi, si ricorderanno che il loro babbo ha fatto tanto per loro e gli ha costruito il futuro....però in questo momento loro non sono “fra dieci anni”, sono adesso. E adesso si divertono a giocare con il loro babbo.
Ecco, grazie Tim perchè attraverso 20 secondi di video ho capito molto. Non basta più costruire un futuro per le mie figlie, devo esserci anche per il presente-

giovedì 6 giugno 2013

Cookie, grazie del regalo


Allora, questo è un post personale.
Giulia…è per te.
Dunque, se hai seguito le mie indicazioni lo stai leggendo prima di tornare a casa.
Non temere, a casa ho pulito tutto.
Sai, oggi sono andato a godermi il regalo che mi hai fatto per il mio compleanno e ho pensato di fare un regalo pure a te.
Per la cronaca, il giro in Ferrari è stato molto figo, poi ti racconto.
Adesso mi sento un po' Samanta Jones, capirai presto perché. L'idea mi è venuta ieri sera.
Ti ho preparato una roba per cena.
Consiglio, prima di tornare a casa compra un gatto e fai assaggiare prima a lui…sai gli esperimenti non sono il mio forte. Non me ne vogliano gli animalisti, con questa donna ho fatto due figlie, mi serve viva per molto tempo.
Allora, veniamo a noi…ti ho fatto del sushi.
Altra info importante, se l'ensamble fa schifo sappi che in frigor ci sono gli ingredienti divisi…quindi cetrioli e salmone.
Puoi usarli. Poi, insomma, c'è il riso, le alghe.
Oh, prepararlo non è stato facile, vaccaboia. Non credo sia venuto  molto bene anche perché ho seguito troppe ricette: una presa su internet e una presa dal retro della confezione del riso. Speriamo. Il risultato, almeno a vista, pare gradevole. Per chi volesse provarci: siate precisi nel tagliare le verdure, fate tutto con calma. Il difficile è capire come dosare decentemente dei sapori che non mi appartengono: acidulato di riso, sale, zucchero…insomma potrei aver fatto un casino. Allenatevi ed assaggiate. Poi mi son risparmiato l'avocado, troppo rischio di fare un mappazzone.





martedì 4 giugno 2013

Come scrivere un CV...consigli sCemi-seri.

Da un po' di tempo mi capita di consigliare amici e conoscenti sulla preparazione del curriculum.
E' un momento difficile per trovare lavoro e se posso dare una mano lo faccio volentieri.
Ho deciso di raccogliere i consigli che ho dato in giro e di scrivere un post.
Questo per appagare il mio ego.
Come premetto sempre nelle mail che invio, su internet trovate decine di guide fatte meglio di questo post su come redigere bene un CV, i miei sono consigli. Derivano dalla minima esperienza che mi son fatto nella vita precedente, quando mi sono letto e studiato migliaia ci curricula. Decine di migliaia. Valgono per me, non sono universali e non vi garantiscono nulla.
Partiamo con alcune grandi verità.
In primis il CV non è mai un oggetto unico e statico, quando lo inviate pensate sempre quando è stato aggiornato (i CV scadono, come i prodotti alimentari) e pensate a chi dovete inviarlo, per poter porre i giusti accenti.
Poi fate mente locale su quel è lo scopo del Cv. In genere mi viene risposto: trovare lavoro. Non è così, il CV serve per farvi avere un colloquio. E' sottile ma è diverso, tenetelo a mente.
Sciogliamo subito il nodo “formato europeo”. Ognuno di noi deve avere nel cassetto (o nel desktop, più che altro) un CV in formato europeo. Lo dovete avere e lo dovete inviare quando ve lo richiedono. Altrimenti scordatevelo. Ecco, questo è un punto su cui molti ex colleghi potrebbero dissentire. Vi dico la mia. Il CV europeo nasce con l'obiettivo di facilitare la composizione del CV e di aiutare chi deve fare selezione nel ricercare le info necessarie.
Dovete però pensare che quando si apre una ricerca in una media azienda si leggono alcune decine di CV, da questi se ne estrapolano una decina che sono in linea con quello che serve, da questi si inizia a vedere chi chiamare per i colloqui. Quando mi dedicavo alla lettura attenta dei CV, se mi capitavano tre CV in formato europeo a fila del terzo leggevo una riga sì ed una no e alla fine non mi ricordavo un cazzo di quello che avevo letto. Mi annoiavo, mi distraevo. Pare di leggere sempre la stessa vita. Potrebbero esserci selezionatori più scrupolosi e più bravi di me che invece vi diranno che avere sotto mano 50 curricula strutturalmente uguali li aiuta a raggiungere l'orgasmo.
Quindi, per come la vedo io, formato europeo alla bisogna.
Altro must...foto o non foto.
Io sono per mettere sempre la foto. Io non mi ricordo un nome ma mi ricordo le facce, quando a fine lettura dei cv facevo mente locale mi ricordavo le foto e le impaginazioni. Quindi se beccate uno “visivo” come me magari vi aiuta a essere ricordati. Avete sempre in mente che lo scopo è farsi chiamare al colloquio, vero?
Poi sulla foto bisogna chiarire che non bisogna usare foto da casting, mi son capitate robe incredibili, gente che manda foto mentre è alla scrivania, al telefono che fissa l'infinito e la fronte aggrottata tipo Obama quando seguiva il blitz per catturare Osama. Ragazzi, capiamoci, foto del volto, espressione gradevole, magari con un sorriso che aiuta, niente tette, niente addominali, niente braccio dell'amico tagliato (per fare una foto basta un cellulare, non tagliate la foto delle vacanze ad Ibiza.).
Importante. Banale ma non scontato. Mettete tutti i canali con cui potete essere contattati. Mi è capitata gente che metteva solo un telefono fisso ed era in casa dopo le 20,00....E' un curriculum, se siete Harry Potter e avete un gufo dovete indicare anche quello.
Ah, una volta, anni fa, ho sistemato il CV di un Ministro per una pratica...stava in due pagine. Tutti i CV devono stare in due pagine. Se hai 55 anni forse non mi frega un cazzo se nel 1974 hai lavorato in un campeggio in nero durante l'estate.
Io sono per mettere tutte le info, se vi siete diplomati con 36/60 scrivetelo. Io la penso così. O almeno, se alle superiori avete preso 54/60 e siete orgogliosi e all'università vi siete laureati con 85/110 e non siete orgogliosi ometteteli entrambi, non fate i fighi a metà perchè salta all'occhio e ve lo chiedono.
Esperienze professionali.
In cima la più recente, non mi fate sfogliare il CV per capire cosa state facendo adesso, ditemelo subito. Alcuni confondono quello che fanno loro con quello che fa l'azienda dove lavorano. Mi è capitato: segretaria di direzione in una società operante nel settore alimentare. L'azienda, nata a metà degli anni settanta, si occupa di trasformare prodotti alimentari (omissis) commercializza i suoi prodotti in tutto il mondo.
Non devo assumere l'azienda. Dimmi il nome dell'azienda, il settore e basta. Se voglio me la cerco io su internet e scopro quanto è grande e cosa fa. Invece spiega bene cosa vuol dire segretaria di direzione, cosa organizzi, con che autonomia, con chi hai relazioni (clienti, fornitori?).
Insomma, non perdete tempo a dire cosa fa l'azienda ma spiegate bene cosa vuol dire il titolo che c'è sul vostro biglietto da visita. Se coordinate delle persone ditelo. Mi è capitato un ragazzo a che mi spiegava il suo lavoro, la sua azienda. Quando gli ho detto che faceva un sacco di cose mi ha detto che coordinava 5 risorse.
Oh, arriviamo quasi in fondo. La parte competenze. Se vi sentite di scrivere cose intelligenti e di motivare il perchè l'avete scritto fatelo. Una volta ho apprezzato un “capacità organizzative, da oltre 10 anni sono il presidente di una società dilettantistica di ciclismo e organizzo corse amatoriali anche all'estero”. Non sopporto “Capacità comunicative”.
La voce altri interessi....la scriviamo?
Vi ricordate l'obiettivo? Farsi chiamare al telefono e guadagnare il colloquio.
Se scrivete, hobby: cinema, lettura, sport...sarete maledetti per il tempo sprecato nel leggervi.
Se scrivete: mi piace scrivere, infatti curo due blog, in uno mi occupo di temi legati ad una mia altra passione, le moto (http://motociclistidatavola.blogspot.com) mentre l'altro lo uso un po' come il diario dove raccogliere pensieri che mi sembrano preziosi (http://cosekeso.blogspot.com)..in tre righe date elementi per farvi conoscere. Io sono stato chiamato ad un colloquio e il tipo moriva dalla voglia di farmi domande su un mio blog...alla fine del colloquio me l'ha detto “il tuo profilo non era in linea ma il tuo cv mi ha colpito per via del blog”. Io ho pensato "fanculo". Dopo una settimana mi ha chiamato per farmi un'offerta. Il mio profilo non era in linea – il mio CV l'ha colpito tanto da chiamarmi al colloquio – mi son giocato le mie carte al colloquio – mi ha fatto una proposta. Adesso rileggi la prima frase di questa sequenza.
Detto questo vi invito ovviamente al buon senso, parliamo di una delicata guarnizione al dolce di fine pasto...bisogna comunque aver presentato un buon antipasto, cucinato bene il primo, condito bene il secondo, servito un dolce goloso a cui si può aggiungere una deliziosa guarnizione che colpisca. Non mi nutrite con le guarnizioni, fate la figura dei patacca.

Ultimissima, senza trasformar eil vostro CV in una roba illeggibile è consentito mettere in risalto quello che volete colpisca. Io ho fatto una tesi con un titolo molto figo, a dieci anni di distanza nel mio CV il titolo è scritto in grassetto. Me la chiedono a tutti i colloqui. Non frega più un cazzo a nessuno e non c'entra nulla col lavoro...però colpisce, distingue.

Basta così. Ci sono altre cose, magari ne scriverò un altro.
Ripeto, a grandi linee, la premessa: questo è frutto della mia esperienza, di come io vivevo il leggere con attenzione i CV e l'infinita noia di leggere robe lunghe, incomprensibili, incomplete e banali. Poi ognuno ha la sua opinione e la sua esperienza.

Se volete che vi dia un'occhiata al cv per fare qualche correzione... ikaro78@yahoo.it
è gratis ma non è immediato e non garantisce nulla.