Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

giovedì 30 maggio 2013

Emozioni al supermercato.

Nel grande cambio di vita di cui ogni tanto parlo rientra anche supportare l'attività di famiglia.
Quindi ogni tanto mi ritrovo nell'ufficio di un supermercato a insegna NaturaSì. Per chi non lo sapesse, NaturaSì è una catena di supermercati che commercializza prodotti biologici.
Si avvicinano ai nostri negozi diverse tipologie di persone ma chi ha problemi di allergie o intolleranze sono ancora i maggiori.
Vi racconto un paio di storie che ho visto direttamente.
Un pomeriggio entra in negozio una giovane coppia, io sto girando per il supermercato per farmi ispirare, non ricordo a che fini.
Comunque, l'impressione che mi faccio (mi faccio sempre un'impressione) è che convivano da poco, nonostante siano miei quasi coetanei. Lui è un giovane dentro, indossa una Tshirt di quelle nere con sopra un grande logo dei Metallica. Attira evidentemente la mia simpatia. Lei è più bambolina, graziosa, saltella per il negozio con il cestino. Si vede che lui è lì per sbaglio e che lei è ancora nella fase “il nido è mio lo curo io”.
Sto nella zona dei succhi, lui gira a vuoto mentre lei è decisa. Mi passa a fianco lui, per cortesia gli dico “se ti serve una mano dillo” (magari ha la delega all'acquisto di un prodotto e non lo trova). Lui distrattamente mi risponde “oggi ho scoperto che soffro di celiachia”. Lo dice di getto, come quando ci ripetiamo in testa una parola per ore e alla fine ci esce dalla bocca. Lo guardo, allungo la mano e d'istinto gli passo una birra. Una birra con la spiga barrata, per celiaci. Mi guarda, guarda la birra, fissa la spiga, mi riguarda e sorride ebete. Arriva lei, lui si gira e mostra la birra come fosse le coppa del mondo e lei, con la sensibilità da carrarmato che hanno le donne quando si sentono in missione “chissà com'è”, lui la guarda e dice solo “E' birra” e sorride mentre la mette nel cestino.
Qualche tempo fa, invece, è entrato in negozio un babbo di qualche anno più grande di me. Era assieme a sua figlia. La piccola, max 7 anni, era disperata. Lui aveva gli occhi che hanno i padri quando si sentono impotenti. Una delle ragazze si avvicina per chiedere se hanno bisogno e il padre rivela che la figlia non può più bere latte, che anche il grano le crea problemi e una serie di intolleranze. Allora la ragazza indica i vari drink vegetali, il latte di riso che c'è anche al cioccolato, le lacrime si fermano. Poi trovano una crema spalmabile che non contiene latte ma che sembra molto golosa, spunta un sorriso. Poi ci sono biscotti e merendine di varie fatture, con cereali diversi, con uova o senza, con latte o senza....adesso la bimba è concentrata, ha capito che può scegliere e vuole stare attenta. Seguo la scena da una certa distanza, adesso il babbo ha ripreso a respirare.
Si gira e incrociamo per un attimo lo sguardo, manca poco che ci mettiamo a piangere entrambi.
La bimba e il babbo finiscono la spesa e dall'ufficetto sento lei che dice “pensavo che non avrei più potuto far merenda”.
Questo solo per condividere le emozioni che quasi ogni giorno mi capita di testimoniare. Non sempre così intense e non sempre così belle. Però le emozioni sono in tutte le pieghe del mondo...e a me piacciono.

venerdì 24 maggio 2013

Nuovo post sulla barba


Una serie finita di coincidenze (non vorrei sembrare falso dicendo "una serie è infinita", per carità) mi ha portato a questo post.
L'oggetto è la mia barba. In passato ho già affrontato l'argomento. ecco il post
Adesso qualcosa si è evoluto.
Intanto nel gennaio 2012 l'ho tagliata. E' stato divertente.
Ho avuto conferma di quanto la mia persona sia associata a barba o baffi o pizzetto che sia. Me la son tagliata una mattina e la sera sono andato a calcetto.
Sono arrivato, mi sono messo di fianco a due compagni di squadra (che conosco da oltre 10 anni….) e ho cominciato a guardarli. Loro stavano parlando della partita, mi hanno fissato poi son tornati a parlare della partita.
Resto lì e loro assumono un'espressione tipo "e questo matto chi è?". Allora li saluto e il tono di voce mi rende riconoscibile. Fantastico.
Da notare però che mia mamma non si è neppure accorta del taglio, forse mi vede sempre con la faccia di un bimbo di 5 anni, a prescindere.
Da allora non l'ho più eliminata, la taglio la rifinisco, la sistemo.
Tenerla in ordine non è così banale, quando andavo col regola barba era tutto più veloce, taglia sotto, regola sopra, rifinisci due mezzi spigoli.
Adesso ci vogliono mille cure. Giusto per rendere l'idea: bisogna tenere rasato il sottocollo, non fa parte della barba, almeno per me; bisogna lavarla continuamente, barba e baffi tendono a sporcarsi e non sono piacevoli; alla sera uso l'olio di cocco per renderla più lucida e morbida, però è olio...unge e ho l'odore di un Bounty; la pettino per "sciogliere" i nodi e quando ne becco uno si sente; la pareggio e la sistemo con le forbici, specialmente i baffi, perchè la faccia non è simmetrica e le cure non possono essere simmetriche; adesso che ho la testa rasata ed è abbastanza caldo uso il phon solo per la barba. Insomma, la barba non va' di pari passo con la trascuratezza. 
La lascerò crescere ancora un po', la vorrei giusto un po' più lunga. Poi farò solo manutenzione.
Chiarito questo un altro aspetto  importante: perché mi piace la barba?
Perché la uso come uno scudo dalla società, mi aiuta e mi difende nei rapporti sociali definendo con chiarezza il mio "uovo prossemico".
Cazzata, però mi piaceva scriverla.
 Allora, mi piaccio con la barba. Non sono un gran narcisista ma la barba mi piace. Piace a mia moglie che la preferisce un po' lunga, anche adesso che è di tre colori....castana chiara, scura e....bianca.
Ci giocano e ci si aggrappano la mie figlie. Gaia ha cominciato anche ad accarezzarla quando siamo abbracciati sul divano. Basterebbe questo ma proseguo.
Mi aiuta a concentrarmi, la sfrego, la pettino e queste operazioni meccaniche e manuali tengono il cervello ad un livello di inattività comunque accettabile.
Incute rispetto, l'altro giorno ho allontanato due soggetti loschi con un'occhiataccia. Con la barba sembro Leonida, senza sembro un bambino capriccioso.

Un po' di storia. Forse non a caso oggi ho trovato una citazione di Shakespeare che dice "Chi ha la barba è più di un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo". Infatti la mia passione per la barba è nata col film "Shakaspeare in love" del 1998, hanno in cui ho cominciato a desiderare che il mio scarno pizzetto diventasse una bella barba. Dopo il film ho aggiunto i baffi alla mia faccia.
Poi l'ho sempre tenuta un po' varia ed eventuale fino a quando mi sono imbattuto in Brian Wilson.


Seguo pigramente il baseball ma quando Brian Wilson è esploso la sua barba mi ha folgorato, la volevo anche io.
Dopo di lui: James Harden, Sebastien Chabal, Martin Castrogiovanni e via dicendo.
Ecco quidni la mia barba non è associata ad attori o modelli bellissimi e pulitissimi ma a sportivi duri e puri che hanno cavalcato il famoso "Fear the Beard".

martedì 14 maggio 2013

Anche io sono un hobbier o un hobbista. Insomma ho il pollice opponibile.

Evvai, ce l'ho fatta, sono un grosso. Bene, dall'apertura potete capire che questo è un post di auto-celebrazione...siete avvisati.
Dunque, quando ero molto piccolo, tipo alla scuola materna, ero solito creare delle cose con la carta: ritagliavo, coloravo e attaccavo. Una volta mi feci anche uno zaino da Ghostbuster.
Mi divertivo, mi rilassavo. Poi il tempo ha frustrato questa mia passione che non sono mai riuscito a convertire in qualcosa di interessante, magari col legno.
Con gli anni le mie capacità manuali si sono disperse e quando mi sono prodotto in lavori manuali qualcuno ha avanzato dubbi sull'effettiva capacità di opporre il pollice.
Invece ce l'ho fatta. Tutti voi avete visto la sedia porta casco e porta articoli della moto appesa.
Forte di questo successo: due tasselli messi al muro e la scritta MdT fatta col pennarello, ho deciso di osare.
Il vero hobbier, se vuole entrare nell'olimpo in modo celere, deve sperimentarsi con le pedane, le Epal. E sia, decido di realizzare un tavolino da giardino usando delle Epal.
Ora, visto che tutti miei fornitori le Epal le cauzionano pesantemente, ho deciso di dirottarmi su delle misere e normali pedane.
Non è la stessa cosa, le Epal sono migliori, si lavorano molto meglio.
Il risultato è un tavolino con ruote imbarlato (pochissimo in realtà), storto, non allineato e con un livello di sicurezza pari ad uno scivolo in eternit. Se potessi cambiare qualcosa cambierei le ruote, le metterei sterzanti tutte e quattro ma la destianzione d'uso ha consigliato questa scelta.
Per gli interessati a repliche (che posso anche numerare dato che ho un incisore da legno): € 1.500 iva inclusa.
PRECISAZIONE: nessun infortunio...stranamente.
Non aggiungo altro, lascio parlare le immagini.


Il punto di partenza, legnaccio




Piallatura estrema...




Una mano di Cementite...bello poter usare nomi fighi


La scelta dei colori
Incollautra e avvitatura....
Eccolo, storto e pericoloso...

lunedì 6 maggio 2013

Sicurezza in moto e gestione dei figli

Fra la cose che mi appassionano c'è andare in moto. Non sono uno veloce ma sono uno bravo. Guido abbastanza bene e vado sufficientemente piano.
Ho iniziato tardi ad andare in moto, anche se sono sempre andato in scooter, sin da ragazzino. Andare in moto mi è piaciuto subito e mi sono da subito interessato a come fare a migliorare la mia tecnica per essere più sicuro. Ho seguito anche diversi corsi di guida sicura, tutti molto interessanti. 
Mio blog sulla moto se volete approfondire....
Questo post nasce da una riflessione fatta una sera mentre mi ponevo il dilemma se farmi o meno la barba. Era tardi, ero stanco, la pelle di sera è più sofferente, insomma non mi piace farmi la barba la sera. Però Giulia e le bimbe erano a letto, potevo dedicare qualche minuto in più e magari sistemarmi bene i baffi e la barba, spuntarla un po', farmi la barba non per dovere sociale ma per godermi il momento di cura di me stesso.
Mi è venuto in mente un insegnamento che ricevuto in uno dei corsi di guida sicura. Mi hanno insegnato che in strada bisogna frenare quando si può e non quando si vuole. E' un “adagio” che deriva dalla guida in fuoristrada, quando non sempre ci sono le condizioni di terreno per frenare. In strada, quando si guida in sicurezza, il concetto vale più o meno in maniera analoga. Cioè, se uno guida veloce e fa il patacca cercherà sempre di frenare all'ultimo per impostare la famosa staccata al limite, avere la moto alla giusta velocità in ingresso curva, ecc, ecc. Questo in pista è molto vero ma in strada non è detto che “frenare all'ultimo” sia possibile, ci possono essere condizioni di asfalto che non potevamo scorgere da lontano che rendono la frenata pericolosa. Ecco perchè è meglio frenare quando è possibile più che quando si vuole.
Ecco, gestire i propri spazi con i figli piccoli è più o meno la stessa cosa. Si fanno le cose quando si può e non quando si vuole. Tanto poi è importante fare le cose, più che quando si fanno. Ecco che ho imparato ad andare a correre in momenti differenti della giornata, mi faccio la barba alla sera, scrivo post al mattino o sul divano la sera, leggo al risveglio prima di iniziare la giornata. E nessuna di queste cose mi piace meno perchè la faccio quando posso e non quando devo.
Ho passato un po' di tempo a fare il martire, a pensare “adesso è il momento di mettere un po' da parte Nicolò e dedicare il tuo tempo alle piccoline”. Mi sembrava giusto e mi pareva doveroso e mi piaceva. Avevo meno tempo per fare le cose e vi rinunciavo col sorriso perchè giocavo con le piccoline. Non mi sembravano neppure rinunce. Adesso ho capito che era pigrizia quella di voler fare le cose quando volevo. Mille cose posso farle quando posso, come frenare.
Un'ultima cosa, in moto io sono uno che ama andare piano ma non provate a starmi dietro. Io freno e apro quando posso.....