Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
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lunedì 12 settembre 2011

la favola dell'ippopotama

Un giorno mi hanno raccontato questa storia. Non l'ho più trovata su infernet ma sono riuscito a ricostruirla, credo. Mi piace, non so perchè ma mi piace.

Un giorno nella savana una giovane ippopotama stava guardando annoiata la Tv con i suoi amici. All’improvviso sullo schermo apparvero le immagini di un balletto.

La giovane ippopotama ne rimase affascinata e decise di diventare una ballerina. Informò i compagni del branco che però erano scettici al riguardo e che le dissero “sei troppo grassa”, “sei sgraziata, non potrai imparare”, “per diventare ballerina ci vogliono anni e tu non sei più una bambina”.
Alla giovane ippopotama non importava quello che i suoi compagni le dicevano, lei era rimasta colpita dal sorriso della ballerina, sapeva che il ballo rendeva felice quella ragazza e che avrebbe reso felice anche lei.
Disse allora a tutto il suo branco che il mese dopo avrebbe fatto uno spettacolo di danza e di chiamare tutti gli animali nella radura per assistervi.
Ogni giorno la giovane ippopotama provava per ore e ore, senza mai stancarsi. I suoi muscoli si scioglievano, cominciava a sentire la musica e, soprattutto, sorrideva sempre e non era più annoiata. Si sentiva bella, leggera ed elegante come non mai. I suoi compagni la vedevano sempre sorridere, quando finiva gli allenamenti e cominciavano a pensare id essersi sbagliati su di lei.
Finalmente venne il giorno dello spettacolo e nella savana si era talmente sparsa la voce che non mancava nessuno.
La giovane ippopotama era un po’ tesa ma sorrideva, era felice.
Cominciò lo show, si aprì il sipario, buio in sala, poi la musica poi le luci e poi, finalmente, lei. Avvolta in un tutù rosa e con le guance truccate con lo stesso tono di colore. Sorrideva al centro del palco già in posa per partire.
I cinque minuti successivi diede luce allo spettacolo di danza più sgraziato ed imbarazzante che si sia mai visto. La giovane ippopotama era grassa, impacciata, fuori tempo e senza alcun senso del ritmo. I suoi passi erano pesanti e assurdi. Ma sorrideva. Gli animali da prima erano sbigottiti e imbarazzatati per lei ma poi cominciarono a fischiare ed ad urlare con cattiveria. Molti ridevano di lei a la insultavano.
La giovane ippopotama non si fermò, ballò tutto il suo pezzo sorridendo ed alla fine fece un profondo inchino mentre i fischi e le urla sibilavano verso il palco. A quel punto il leone tuonò: “Basta, silenzio. Ippopotama, abbiamo assistito ad uno spettacolo vergognoso e pietoso, dimmi perché sorridi, non sentivi gli urli e gli insulti?”.
L’ippopotama fece un profondo respiro, sorrise profondamente e fece un altro inchino. Poi, poco prima di uscire sussurrò “la performance era per il pubblico ma il ballo, signori, il ballo era solo il mio. Grazie”.

Da allora non smise mai di sorridere, aveva trovato cosa la rendeva felice e non le importava cosa vedevano gli altri, la sua anima volava e ballava a ritmo di musica

2 commenti:

  1. deliziosa storia, che un po' mi ricorda, nella morale finale, il post precedente. Fare qualcosa che ci piace, lavorarci sodo. E essere felici per l'impegno profuso, indipendentemente dal risultato o dal giudizio altrui. Secondo me sono racconti che scaldano l'anima. ;)

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  2. @turista, grazie mille per la sensibilità. Ho scoperto tardi di essere ippopotamo ma adesso ho capito come godermi la danza.

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