Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

mercoledì 10 ottobre 2012

Varie ed eventuali e gelosia fra fratelli e sorelle....

Forse ho già fatto una roba del genere, mi ripeterò.
Alcuni falsi miti dell'essere genitore.
Prima cosa: padri vi svelo un segreto per assicurarvi l'amore incondizionato di vostra moglie per tutta la vita. Se, come è capitato a me, non avete la possibilità di allattare e in tanti faranno sentire vostra moglie meno madre per questo fatto (state tranquilli, ce ne sono tantissimi) voi potete dire tranquillamente che le mie figlie sono cresciute benissimo senza latte materno e che Gaia durante il primo inverno non si è presa l'influenza, nonostante non avesse latte materno e andasse all'asilo. Poi potete dire, guardandola teneramente: “Mi sento egoista ma un po' sono contento, così posso occuparmi anche io di lei/lui e darle/gli il latte di notte”. Con questa siete a posto per gli anni a venire. Poi vostra moglie forse non ve lo farà mai fare, si sveglierà sempre lei ma voi le avrete detto la mitica frase.
Io adesso ho due figlie: in cinque (numero esatto) mi hanno detto “chissà come sarà felice Gaia (la maggiore) con una sorellina”. Ho perso il conto di quelli che mi hanno detto: “ah, adesso dovete fare attenzione che non diventi gelosa”. Ora, se voi vi comportate con vostra figlia come se dovesse diventare gelosa state pur certi che diventerà gelosa. Siate furbi. Lasciate che le vostre figlie siano complici, lasciate che ci siano giochi loro e non giochi di una da prestare all'altra. Gaia può giocare coi giochi da neonata, che sarebbero più adatti a Bianca. Li usa trenta secondi e poi si annoia. Ma sono lì, nessuno le dice “sono di tua sorella”. Tre giorni fa voleva mettersi le scarpine di Bianca, non le ho detto che sono piccole, lei le ha provate, non ci stava, ha voluto le sue. Non date per scontate che siano gelose, conosco un sacco di figli unici che avrebbero voluto un fratello o una sorella ma pochi con fratello o sorella che mi dicono “ahhh, fossi stato figlio unico”. O almeno pochi che lo dicono seriamente. Un fratello o una sorella sono una figata. Partite da questo assioma per costruire il vostro atteggiamento.
Poi, anche Gaia quando la sorella dorme la sera vuole più attenzioni e vuole giocare ma non vuole meno sorella, vuole più genitori...chiara la differenza? Non è qualcosa che abbiamo tolto e per la quale dobbiamo incolpare la sorella, è qualcosa che possiamo dare in più e per la quale possiamo prenderci l'impegno. E' una questione di come si vedono le cose.
Ultima poi per oggi basta, anche se ce ne sarebbe.
Per questa ringrazio pubblicamente Lorenzo che mi ha consigliato un libro dove l'ho trovata scritta la prima volta. Diffidate da chi vi dice “se il figlio piange non prenderlo in braccio, gli date il vizio”.
Posso dire....ma che vizio, razza di disagiato sociale!!!!!! Tenere in braccio un figlio è un vizio?!?!?!? Mi spieghi che cazzo lo metto al mondo a fare se non posso ostentare affetto quando piange e ha bisogno!?!?!?!??!?! Poi bisogna capire quando ha bisogno oppure no, in alcuni casi piangono e rompergli i coglioni è peggio. Però vi dico, tutte le volte che Gaia piangeva ed era disperata, per qualsiasi motivo, io l'ho presa in braccio e l'ho stretta forte a me e le ho detto che il suo babbo l'amava alla follia. Come risultato adesso Gaia non ha mai bisogno di un abbraccio, viene da me quando vuole giocare e sa' che quando si fa male può trovare un abbraccio terapeutico, che quando ha paura mi trova pronta a stringerla. Non ha il vizio di starmi in braccio e aggiungo purtroppo.
Oggi mentre uscivamo dall'asilo, lei, Bianca ed io le ho chiesto se potevo tenerla in braccio. Sono uscito con le mie due bimbe in braccio, più di venti chili e non ho pensato “cazzo che fatica”, ho pensato “mi mancherà. E succederà molto velocemente”.
In definitiva, non è abbracciandole o tenendole con voi quando hanno bisogno che sbaglierete.
Siete genitori, non sergenti maggiori.
Basta che mi chiamano, DEVO ANDARE.

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