Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

lunedì 6 giugno 2011

Leadership e responsabilità


Sono recentemente stato alla “SixSeconds Conference” che è sempre un’occasione di riflessione. Sono state dette molte cose, lanciati molti spunti. Credo che facilmente i miei prossimi post ne saranno influenzati.
Partiamo con una riflessione sulla leadership. Durante un intervento in cui si parlava del talento dei figli la relatrice ha detto che dobbiamo assumerci le responsabilità della nostra leadership nei confronti dei figli. Dopo qualche giorno di riflessione aggiuntiva eccomi a riportarvi alcuni spunti al riguardo.
Da tempo stiamo cercando di creare dei leader partecipativi, che condividano con il loro team, che sappiano delegare, che possano comunicare e condividere le loro scelte. Ci preoccupiamo che i nostri leader sappiano comunicare, motivare e coordinare. Facciamo corsi sulla delega, sull’organizzazione aziendale, sulla gestione del tempo. Insistiamo dicendo che il loro tempo è troppo prezioso per certe attività, sperando che non si mettano mai a fare fotocopie.
Tutto questo è molto bello ma non bisogna perdere il focus sull’essere leader, sul guidare.
Dietro a questo c’è una responsabilità che non può essere delegata.
Nel concetto di leader=guida c’è un altro aspetto importante, quello su cui volevo porre l’accento: un leader non può essere solo, un leader ha sempre qualcuno da guidare e ha delle precise responsabilità nei confronti di chi guida. Queste responsabilità le esercita tenendo sempre in considerazione i suoi collaboratori ma capendo sempre quando il compito è e rimane il suo, quando anche rispetto a loro deve assumersi la responsabilità di un’attività, di fare qualcosa, anche solo prendere una decisione. C’è una responsabilità che un leader non può delegare, che rimane sua ed è quella nei confronti dei suoi collaboratori.
Ricordo che una volta un mio ex A.D. ci disse che lui voleva condividere tutte le decisioni ma che, se non ci fosse stato accordo, il suo compito era quello di decidere, il nostro quello di accettarlo.
Un po’ estremo come concetto ma aveva chiarito subito i ruoli e ci aveva sollevati da una responsabilità che non avrebbe delegato.

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