Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

mercoledì 25 agosto 2010

Ipersoluzione e limiti operativi

Un giorno uno scarafaggio osservando ammirato l'armoniosità e l'eleganza dei movimenti di un millepiedi gli disse "ciao amico, scusa ma sono stupefatto, come fai a cordinare tutti i movimenti, come fai a muoverti in maniera così precisa e sinuosa?".
Il millepiedi si fermò, lo guardò, guardò se stesso e disse "Non me lo sono mai chiesto".
Da allora il millepiedi cominciò a pensarci e non riuscì più a camminare come prima, ma iniziò ad inciampare e cadere ripetutamente.

Bene, ci sono situazioni che si risolvono da sole, ci sono momenti in cui tutto sembra andare bene con facilità e magari non ci chiediamo neppure perchè, come fa il millepiedi.
Ci sono però momenti in cui la soluzione ai nostri problemi pare non arrivare.
Alcuni di questi momenti si verificano per colpa della nostra tendenza all'ipersoluzione.
L'ipersoluzione è la soluzione senza compromessi, quella in cui non dobbiamo lasciare nulla rispetto alla perfezione cui aspiriamo.
Però questo non può accadere sempre, specialmente se e quando abbiamo a che fare con gli altri.
In questi casi è più importante trovare una soluzione, capire su quali aspetti si può mediare, imparare a riconoscere cosa per noi è importante sul serio, cosa è veramente soluzione e cosa invece è ipersoluzione.
Molto spesso non esiste un'ipersoluzione ai nostri problemi e il nostro limite è nel continuare a cercarla, senza concentrarsi su altro, farci bloccare dalla chimera di una soluzione senza se e senza ma.
Questa costante ricerca del santo-gral delle soluzione è anche un potente inibitore dell'azione, blocca la nostra proattività, il nostro fare.
In più la ricerca dell'ipersoluzione porta inevitabilmente ad aprire nuovi fronti, a considerare più variabili ad allargare il problema invece che scomporlo in parti più piccole e più semplici.
Come scritto sopra, nei rapporti fra le persone si evidenziano maggiormente i limiti della ricerca dell'ipersoluzione. Nella gestione dei conflitti entrambi hanno in mente la soluzione perfetta e questo può bloccare il confronto e la ricerca di una soluzione che sia un compromesso, genera staticità nei rapporti.

Non è sbagliato avere in mente di cercare la soluzione perfetta, secondo me, è sbagliato che questa ricerca ci porti a perdere di vista il problema e ci rallenti nella nostra operatività.

Comunque, se vi interessa approfondire: "di bene in peggio" di P. Watzlawick

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