Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

domenica 31 ottobre 2010

Alex Zanardi e Michael J. Fox. Grazie

Ieri sera guardavo una puntata del Late Show. C'era come ospite Michael J Fox.
Parlava della sua malattia, del fatto che proceda inesorabile. Diceva che con i farmaci è possibile tenere controllato il progredire ma che comunque rimane inesorabile.
La naturalezza con cui lo diceva era disarmante. Poi ha detto che c'è differenza fra accettazione e rassegnazione. Accettare la malattia non significa arrendersi ad essa.
Questa sua frase, forte e decisa, pronunciata balbettando e tenendo controllati i movimenti incontrollati il più possibile, mi ha messo in imbarazzo e mi ha risuonato nella testa a lungo.
Quanta forza, quanta determinazione.
Altre volte ho sentito persone messe al muro dalla malattia o da situazioni veramente difficili reagire in maniera incredibile, con forza e voglia di felicità.
Mentre scrivo mi viene in mente Alex Zanardi. Wow, bisognerebbe sentire una sua intervista ogni lunedì mattina.
Sapete cosa penso mentre scrivo queste cose? Che nessuno di loro è meglio di me. Uno è stato un bravo attore (anzi forse solo bravino, comunque a me piaceva) e l'altro andava forte in macchina (lo fa ancora in realtà). Nessuno di loro parte con qualcosa in più. Anzi, sfortunatamente per loro, in questo momento hanno qualcosa in meno.
Allora perchè io dovrei stare col freno a mano tirato? Forse perchè sono fortunato? Perchè ho già quello che voglio, sono felice e non ha senso cercare qualcosa di più? CAZZATE.
Sto atraversando un periodo di grandi considerazioni personali e professionali ed il merito è di mia figlia e di mia moglie. Ho cominciato a farmi la domanda giusta.
La domanda è: cos'altro potrebbe farmi felice?
Ho smesso di chiedermi: ma se faccio questo cosa rischio di perdere?
Certo, ci vuole equilibrio nel fare le proprie scelte. Però sono convinto che non serva un accidente o una sfiga per farci scoprire che possiamo chiedere di più.
Quali sono le cose che mi rendono felice? Ci siamo fatti tutti questa domanda. Mille volte sono partito a fare considrazioni a metà fra psicologia, sociologia, storia, filosofia, economia e altro ma tutte le premesse castravano la riflessione. Adesso credo che risponderò, ho studiato tanto in passato che adesso sarebbe un peccato non rispondere. Voi?

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