Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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martedì 18 gennaio 2011

Ancora un pensiero di Gaia. Le opportunità

Sabato mattina Giulia era in giro e Gaia ed io ci siamo trovati in casa. Lei dormiva tranquilla in salotto ed io, steso sul divano, leggevo un libro.
Ad un certo punto attira la mia attenzione e mi fa: “Cosa leggi?”
“Un libro che parla di libri letti”, rispondo senza distogliere lo sguardo. Fa due sospiri, aspetta una trentina di secondi e fa: “Ma è interessante?”
N: “E’ scritto bene, non è particolarmente interessante ma è comunque piacevole. Forse se fossi inglese lo apprezzerei di più”.
Ancora trenta secondi e due sospiri
G: “Ah, ti vedo molto concentrato”.
N: “Già. Ma hai bisogno?”
G: “Volevo chiederti una cosa ma non vorrei rompere le balle”.
N: “Prova a dirmi”.
G: “Cosa sono le opportunità? E Perché ho sentito dire che sono come i treni che passano?”
N: “Le opportunità sono situazioni favorevoli che ci mettono nella condizione di riuscire ad ottenere risultati positivi per noi”, per la prima volta rispondo a tono e mi godo un po’ il momento.
G: “Ma ti eri preparato prima?”.
N: “No, sto guardando wikipedia col cellulare….”.
G: “Ah, ecco. Ma allora quand’è che una roba è favorevole?”
N: “Boh, credo quando siamo nelle condizioni di coglierne gli aspetti positivi”.
G: “Fermo! Ci sono”.
N: “Ok, son tutto orecchi”.
G: “Allora diciamo che ci sono una serie di condizioni generali, legate ad aspetti vari ed eventuali che si palesano davanti a noi”.
N: “Ok, detto male ma chiaro”.
G: “Non fare il fenomeno. Comunque diciamo che queste condizioni se hanno una caratteristica di positività determinano un’opportunità”.
N: “Esatto, non ti resta che capire quando le condizioni sono positive”.
G: “Ma questo è facile, è la meno”.
N: “Eh no, secondo me è lì il difficile. La definizione di opportunità si gioca proprio su quell’interpretazione”.
G: “Ribadisco che è invece l’aspetto banale”.
N: “Ma perché?”.
G: ”Perché la positività chi la stabilisce?”
N: “…….”.
G: “Chiaramente noi. Ognuno di noi ha la capacità di vedere gli aspetti positivamente. Ovvio che ci sono situazioni negative, in cui è sciocco fare come Pollyanna, ma nella maggior parte delle situazioni l’accento positivo lo possiamo vedere noi. Cioè, il difficile è avere la lucidità di cogliere tutte le condizioni di cui parlavi prima”.
N: “Non è così semplice, in realtà”.
G: “In realtà è veramente così semplice. Guarda, alle volte voi grandi mi spaventate per la vostra volontà di complicare le cose. In una situazione ci sono una serie di fattori e noi abbiamo sempre la possibilità di trovare quelli positivi, quelli che ci consentono di vedere le opportunità. In effetti la opportunità è vero che sono come treni che passano ma è vero che ogni mattina, in stazione, ci sono centinaia di treni per chi ha voglia di leggere con attenzione il tabellone. E’ così semplice da essere vero, guarda”.
N: “Hmmm, in fondo credo tu abbia ragione. Che fai, riposi un altro po’?”.
G: “No, adesso voglio capire cosa c’è di bello e positivo in giro, ho voglia di trovarmi un’opportunità”.
N: “Sei un angelo, non cambiare, mi servi così”.
G: “Tranquillo, ho preso dalla mamma”.

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