Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
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giovedì 20 gennaio 2011

Politici e illusionisti

“L'illusionismo è un'arte solitamente eseguita come forma di spettacolo di intrattenimento dove l'artista, comunemente detto mago o illusionista (ma sono usati anche prestigiatore ed il francesismo prestidigitatore), crea effetti apparentemente magici usando trucchi che possono essere fisici (solitamente meccanici ma anche chimici, idraulici, ottici), psicologici oppure il più delle volte il trucco sta nell'abilità di mani del prestigiatore.”

Preso pari pari da Wikipedia.
Dunque, illusionismo è quello che, a mio avviso, ha sempre fatto la politica.
Da quando il primo politico ha ritenuto che un certo tipo di informazione non fosse gestibile dai cittadini ma fosse sua diretta responsabilità gestire la cosa per il nostro bene l’illusionismo è entrato a far parte della politica.
Quindi ho come la sensazione che i politici ci facciano vedere alcune cose e ce ne celino delle altre. Noi seguiamo la mano che ci indica donnine, scandali, case aquilane consegnate, incentivi all’auto, ecc ecc mentre in realtà la politica si sta occupando di altro.
Ora, non che sia sbagliato per forza. Forse è vero che ci sono notizie, informazioni, situazioni e decisioni che il cittadino non è pronto a gestire, come individuo e, soprattutto, come massa.
Però c’è un limite.
Ho recentemente visto un film sulla crisi dei missili a Cuba e il presidente Kennedy ha tenuto per lui e per il suo staff una serie di informazioni che il popolo non avrebbe potuto gestire, specie in accordo con la strategia che si è scelta. Quindi ci può stare una certa dose di illusionismo.
In fondo “panem et circensem” lo diceva già Giovenale un po’ di tempo fa.
Però sappiamo che l’illusionista bravo, in caso di estremo rischio che venga svelato il suo trucco, anteporrà la sua incolumità al rischio. Meglio rischiare che essere scoperti. Meglio una ferita, una bruciatura, una contusione o una lussazione che far vedere il trucco.
Il trucco è prioritario.
La cosa che mi incuriosisce è sapere se questo estremo vale anche in politica. Cioè, meglio sputtanarci e parlare di donnine che parlare seriamente di FIAT, di crisi, di occupazione.
E’ meglio non svelare il trucco?
“La misdirection (direzione dell'attenzione) è una sorta di sottofondo costante di ogni buon gioco di prestigio. Essa consiste nella capacità del prestigiatore di attirare l'attenzione del pubblico solo sulle parti del gioco o della scena che egli ritiene opportune, permettendo così di sviare l'attenzione da movimenti e mosse che non devono essere viste e ricordate. In questo modo il pubblico avrà l'impressione di azioni pienamente legittime laddove in realtà sono stati realizzati dei "trucchi".”
Sempre da Wikipedia.
Quanto siamo stati disposti ad essere distratti? Quanto ci siamo fatti ingannare cercando il trucco e non trovandolo? Adesso l’illusionista è in difficoltà, il numero di prestigio non sta funzionando. Non vorrei che fosse meglio ferirsi, farsi male, tentare il raddoppio che non svelare il trucco. E non vorrei che a noi bastasse vedere il trucco salvato. Quando Houdini morì affogato tutti guardarono il corpo, la teca di vetro fu rotta con una mazzata, nessuno pensò di usare il trucco per estrarlo. Quando il mago si fa male nessuno guarda cosa ha combinato, tutti guardano sempre e solo il mago.

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