Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

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domenica 30 gennaio 2011

Decisioni e ansia. Il mio week end egiziano.

Negli ultimi giorni la voglia di democrazia dell'orgoglioso popolo egiziano ha creato un po' di disagi nella loro nazione e mi ha portato a dover seguire il rimpatrio dei miei colleghi impegnati ad Alessandria e dintorni.
Non è stato facile, c'era la consapevolezza che la situazione poteva degenerare e allo stesso tempo la voglia di pensare soluzioni che avessero come unico driver la sicurezza.
In tutto questo ho perso lucidità, specialmente all'inizio, fino a quando non ho capito una cosa importante.
C'è molta differenza fra prendere una decisione e gestire una situazione.
Io non ero chiamato a prendere decisioni, ne ho condivisa una venerdì mattina presto e quella era il driver di ogni mia successiva valutazione. Le volte in cui mi si è creata ansia sono state quelle in cui non ho considerato che la decisione era già stata presa, io dovevo solo gestire questa decisione, le relazioni, le informazioni e valutare se sopraggiungevano condizioni differenti rispetto a quelle iniziali.
Bene, usciamo dalla situazione di partenza, quella legata all'Egitto.
Rimaniamo sul prendere decisioni. Per distrarmi da tutti i casini egiziani ho impegnato il mio week end in un pranzo romantico con Giulia, ore di giochi con Gaia e riflessioni sul prendere decisioni.
Ho scoperto, nei meandri del mio cervello dove risiedono esperienze e ragionamenti, che prendere decisioni è un'azione sovrastimata. Non è prendere decisioni che è complesso, è difenderle, relazionarsi con esse, capire se permangono le condizioni con cui sono state prese. Io credo che prendere decisioni sia complesso ma che "sposare" le decisioni, difenderle, portarle avanti, condividerle, spiegarle, renderla pubbliche sia il vero nodo. E questo per un motivo molto semplice.
Prendere decisioni genera ansia, semplicemente perché possono essere errate, è ovvio. Quindi deve essere un compito facile, ci sono informazioni la cui lettura ci mostra la decisione. È quello che accade dopo che è difficile, ma c'è un vantaggio, lo stress, le aspettative stanno tutte in chi prende la decisione.
Ecco perché i bravi capi devono essere solo dei decisori. Devono essersi circondati di collaboratori in grado di dare le giuste informazioni e di portare avanti correttamente le stesse. E avere su di loro l'ansia della decisione, per lasciare i collaboratori nelle condizioni di fare tutto il resto, prima e dopo la decisione, con spalle coperte e direzione chiara.

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