Cosekeso?

Ciao, questo è il mio blog, il blog nel quale ogni tanto svuoto la mia testa dai vari elementi che la riempiono.
Non c'è quasi nulla di originale, i miei pensieri sono rivisitazioni o rielaborazioni di quello che l'ambiente mi insegna e propone.

Se leggerai qualcosa "buona lettura", se non leggerai nulla "buona giornata"

ATTENZIONE: contiene opinioni altamente personali e variabili

lunedì 20 dicembre 2010

Gaia e l'economia, terzo dialogo: sul coraggio

Forse perchè in preda ai deliri da vaccino Gaia mi ha chiamato verso la sua sdraietta, mi ha fissato e mi ha chiesto:
"babbo, perchè la nostra economia è così drogata di produzione e non può trovare sbocchi nei servizi".
Io l'ho guardata sbigottito e quello che segue è il dialogo che ne è scaturito.
N: "scusami gnoma, ma non ti seguo".
G: "sai, l'altra sera, quando ti sei addormentato sul divano, io stavo guardando Report e ho sentito che parlavano della nostra economia che è troppo legata al PIL e troppo incentrata sulla produzione e meno sui servizi".
N: "ok, capito, dov'è il tuo problema?"
G: "ma ti infastidiscono le mie domande?"
N: "no, perchè?"
G: "mi pareva avessi un tono..."
N: "sono solo concentrato per capire dove mi vuoi portare".
G: "ah, ok. Comunque, ricordi quando ieri parlavi di cambiare macchina e parlavi di incentivi?"
N: "certamente, è successo solo ieri"
G: "bene, mi sono cocnentrata sul concetto di incentivi e mi è venuto in mente che ne ho sentito parlare un sacco, anche quando ero ancora comoda comoda nella pancia della mamma".
N: "eh, sì ce ne sono di vario tipo: suelle auto, sulle biciclette"
G: "addirittura"
N: "certo, poi sui mobili, sulla produzione di energia, sulle moto"
G: "non credevo sulle moto, tu non l'hai cambiata..."
N: "simpatica, non è che posso cambiar moto sempre"
G: "metti insieme l'ingegno a parlare con me, lo sai...."
N: "ricordati che sono tuo babbo"
G: "scusa. Comunque la situazione è peggiore di quello che pensassi".
N: "dimmi dimmi"
G: "sai, ho sentito anche un certo Grillo scaraventarsi contro gli incentivi".
N: "ma sai, forse in questo periodo di crisi".
G: "ma fammi il favore. Ti dico come la penso".
N: "non avevo dubbi".
G: "allora, io fortunatamente cago come un adulto ma se avessi problemi mi servirebbe un incentivo, dico bene?"
N: "sì, come sempre rendi l'idea".
G: "se però l'incentivo mi serve sempre allora diciamo che è una medicina. Se questa medicina la devo prendere tutta la vita vuol dire che sono cronica".
N: "direi di sì".
G: "bene, perchè allora non ci diciamo che la nostra economia produttiva è cronica e non ci indirizziamo verso altro, che so, i servizi. Tanto al mondo c'è gente che produce a meno di noi, noi dobbiamo essere bravi in altro".
N: "ma insomma, la fai facile. L'economia ha radici storiche nella produzione, nelle fabbriche, nel lavoro operaio. Non è pensabile convertirci in toto, è solo propaganda, solo demagogia".
G: "a parte che demagogia non è un termine che conosco e buttarla su termini difficili è poco elegante, sai qual è il limite?"
N: "dimmi"
G: "il llmite è che bisogna avere coraggio e pensare lontano operando oggi. Io ho due mesi e mezzo e non ho paura a pensare a strategie che si concretizzino fra dieci anni ma tu, da come parli, non mi sembri avere lo stesso coraggio"
N: "beh, sai, forse hai ragione ma devo pensare al domani"
G: "hai ragione e fai bene. Pensa a domani, pensa a quello che devi fare per me domani, però pensalo cercando di capire come creare qualcosa per me, per quando avrò la tua età. Hai trentadue anni e non puoi farti assorbire dal tuo quotidiano pensando che ci sia solo quello. La cosa bella è pensare che ci sia il presente e ci sia anche il futuro. Se pensi al futuro non puoi pensare che ci si possa guarire con una medicina. Forse serve un intervento o forse basta migliorare l'alimentazione".
N: "(sospiro)".
G: "adesso credo di essermela fatta sotto, che dici controlliamo così dopo dormo? Ti voglio bene. Non aver paura per me, devi avere coraggio per me".
N: "Ti voglio bene, piccolina"

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